Attualita
mercoledė, 10 novembre 2021
17:03:00
Biomonitoraggio a Barletta, Cianci: "Necessità di intervento delle istituzioni"
"Chiediamo la partecipazione anche dei tre senatori nostri immediati referenti politici nazionali"
«Abbiamo provveduto alla traduzione, che qui alleghiamo e, successivamente, ad una analisi dei risultati relativi al biomonitoraggio effettuato sulle unghie dei bambini di Barletta.
Detto biomonitoraggio, effettuato, a spese di noi contribuenti, a cura del professor Agostino Di Ciaula, che mettiamo a disposizione di tutti dopo averlo tradotto, ci ha profondamente allarmati, ancor di più per il fatto che la vicenda avrebbe dovuto essere approfondita su incipit dell'ex sindaco Dott. Cosimo Cannito, unitamente al Commissario Straordinario ASL BAT, Avv. Alessandro delle Donne, in data 19 ottobre u.s.
Ciò non è accaduto e nulla più si è saputo!» Scrive così l'avv.Michele Cianci, Presidente OAP.
«Detto approfondimento, a prescindere dalle vicende politiche nostrane non può e non deve essere procrastinato ulteriormente. Si parla di salute pubblica, soprattutto della salute dei nostri bambini e, pertanto, non ammettiamo né ritardi e né, tantomeno, sottovalutazioni strumentali. Sull'argomento della salute dei nostri bambini non intendiamo arretrare di un solo passo.
La nostra città, sempre più spesso in balia di una politica disattenta al limite dell'autolesionismo, "sembra" non comprendere la gravità dello studio del professor Di Ciaula su cui vorremmo porre la massima attenzione, sensibilizzando la cittadinanza, le scuole e interrogando le istituzioni.
Non escludiamo, tra l'altro, di proporre un esposto circostanziato alla Procura di Trani, il cui Procuratore, Dott.Renato Nitti, è noto per essere particolarmente attento ed esperto anche di questioni ambientali.
Abbiamo atteso, per rispetto verso le istituzioni e le personalità coinvolte, ma l'ultima nostra notizia, in merito, narra di un preannunciato vertice con ARPA e ARES (a quando??). Ricordiamo che l'ultimo incontro risale allo scorso luglio. Troppo tempo è passato, sicuramente non faremo finire la questione nel dimenticatoio. Dopo essersi concluso a marzo il lavoro di monitoraggio, possiamo ora contare su una precisa traduzione a cura del nostro Comitato Operazione Aria Pulita (OAP), dell'intero studio del professor Di Ciaula, pubblicato a suo tempo in inglese. In tal modo abbiamo compreso tutti e meglio la gravità di ciò che leggiamo e, ricordiamo, tale studio è stato integralmente pagato dai contribuenti proprio per un'evidente questione di salute pubblica.
L'abbiamo pagato perché volevamo stare tranquilli, e così non sembra essere leggendo anche solo superficialmente i risultati. Non pretendiamo che chiunque possa determinare una stima tecnica dell'intero contenuto ma invitiamo a riflettere solo sulle conclusioni: è una buona lettura che però lascia ben più che l'amaro in bocca. In sintesi, abbiamo appreso che tale studio si propone di mettere a paragone varie superfici della città, opportunamente biomonitorate, come dai grafici illustrativi, qui allegati. Appare evidente la presenza di tre differenti risultanze. Monitorati i bimbi dall'analisi delle loro unghie, risulta evidente che le concentrazioni di metalli pesanti sono superiori nei bimbi che abitano nelle zone direttamente a ridosso della zona oggettivamente più inquinata, ovvero quella sottesa alla cementeria-inceneritore BUZZI UNICEM e che nella stessa zona frequentano le scuole, rispetto ai bimbi che pur frequentando le stesse scuole, abitano in aree più lontane e ancor di più rispetto ai bimbi che abitano e frequentano le scuole "fuori" dalla zona citata.
Tre livelli di accumulo corporeo gravemente maggiori in una zona anziché nelle altre. Facciamoci qualche domanda su tale esito. Lo studio, infatti, evidenzia che tale tipo di bioaccumulo è compatibile con il ruolo di uno stabilimento di produzione di cemento che va ad elevare oltre misura, sommandosi, agli effetti negativi del "normale" e pernicioso inquinamento urbano. L'elevata vulnerabilità dei bambini peggiora ancor di più il quadro, ma il rischio per la salute è ben documentato anche in età adulta. L'estrema gravità della questione pone in modo tassativo ed obbligatorio, da parte, soprattutto, delle istituzioni di procedere con estrema urgenza e celerità. Chiediamo, pertanto, un incontro urgente, unitamente alle altre associazioni ambientaliste, tra il Commissario straordinario dell'ASL BT Avv. Alessandro Delle Donne e il commissario prefettizio Dott. Francesco Alecci, oltre alle citate, proprio dall'Avv. Delle Donne, ARPA e ARES.
Chiediamo, inoltre, la partecipazione anche dei tre senatori nostri immediati referenti politici nazionali: Prof. Assuntela Messina, Dott. Dario Damiani e Prof. Ruggiero Quarto (unico ad aver portato in Senato i risultati di questo studio) che di sicuro hanno ben cara la questione, anche per essere barlettani nonché dei nostri referenti politici regionali, nostrani, Dott. Ruggiero Mennea, Caracciolo Filippo e Dott. Giuseppe Tupputi. Confidiamo nel loro intervento giacché, tutti assieme, possiamo avere una buona voce.
Ribadisco che era previsto un incontro per il 19 ottobre scorso, caldeggiato dall'amministrazione comunale e dall'allora sindaco Dott. Cosimo Cannito ma i recenti scossoni di Palazzo l'hanno, di fatto, annullato.
Sicuramente non dobbiamo sottostare agli umori della politica per questioni di questo tipo, pertanto, è necessario lavorare "dal basso" assieme alla cittadinanza ed alle scuole che, per fortuna, sono, da un po' di tempo, molto attente.
A nostro avviso, la immediata delocalizzazione dell'impianto, ben lontano dal centro urbano appare l'unica via percorribile finalizzata alla tutela dei cittadini e dei lavoratori. Altrimenti, sarebbe come se pagassimo con la salute dei nostri bambini la produzione di cemento e l'incenerimento dei rifiuti. Uno scambio insostenibile!
In difetto di opportune risposte concrete, efficaci e pronte, preannunciamo, sin d'ora, di organizzare repentinamente una mobilitazione cittadina che culminerà in un esposto alla Procura, finalizzato alla verifica dei pericoli e di eventuali responsabilità».
Redazione