Attualita
mercoledì, 24 novembre 2021
07:30:00
Punti di forza e criticità del Reddito di Cittadinanza in Puglia
Si è tenuto ieri in Fiera del Levante il convegno organizzato dall'assessorato al Welfare
Si è tenuto ieri in Fiera del Levante il convegno organizzato dall’assessorato al Welfare “Le politiche contro le povertà: risultati raggiunti e scenari evolutivi”. Nel corso della giornata è stato fatto un monitoraggio delle misure per il contrasto alla povertà, in modo da analizzare punti di forza e debolezza del Reddito di cittadinanza e del Reddito di Dignità regionale.
“Partendo dalla presentazione, da parte della Caritas, del suo rapporto sul monitoraggio del RDC - spiega l’assessora al Welfare Rosa Barone - abbiamo avuto modo di riflettere sui dati INPS, nonché sulle otto proposte dell’esecutivo Alleanza Contro la Povertà, che ringrazio per aver voluto questo convegno, per migliorare questa misura. La Regione, alla presenza dell’assessore Leo e del Presidente Emiliano, ha anche presentato i dati regionali sull’efficacia del Reddito di Dignità.
Voglio ringraziare la Giunta perché solo lavorando insieme, come stiamo facendo, si possono ottenere risultati concreti. Grazie al Reddito di Cittadinanza, l’intensità di grave povertà in Italia è stata ridotta con una media dell’80%. Anche Save the Children ha difeso il Reddito di Cittadinanza, definendolo una misura necessaria per milioni di famiglie e bambini. È senz’altro necessario rendere i controlli più rigidi, migliorare la struttura organizzativa e potenziare i PUC (Progetti Utili alla Collettività in cui impiegare i percettori del RDC per 8 ore settimanali) in cui la Puglia è comunque tra le Regioni più attive in assoluto (seconda al 31 agosto 2021). Abolire questa misura, vorrebbe dire acuire ancor di più il problema della povertà e non garantire a tutti i cittadini condizioni di uguaglianza e pari diritti. Il Reddito di Dignità dalla sua istituzione nel 2016 ha permesso di aiutare circa 32.000 famiglie pugliesi in in condizione di povertà e fragilità socioeconomica, con una spesa che ad oggi ammonta a 53 milioni di euro ma che arriverà entro il 2023 a superare i 75 milioni.
Grazie alla sinergia con i Comuni, le aziende, le scuole e tanti altri soggetti non è stato solo un sussidio economico, perché si è stati in grado di sottoscrivere con queste famiglie oltre 25mila Patti di inclusione e di supporto e attivare oltre 17mila tirocini formativi o attività similari, ma anche formazione e servizi alle famiglie. Dobbiamo far sì che questa misura venga sempre più conosciuta dalle aziende e il nostro impegno è reale e concreto su questo. Abbiamo attivato una collaborazione con gli atenei per poter migliorare ancora questa misura, che deve diventare un punto di riferimento. Con gli anni abbiamo perfezionato i meccanismi della misura, abituandoci ad una presa in carico complessa e integrata. Il mese scorso in Giunta abbiamo approvato la variazione al Bilancio di Previsione 2021 e Pluriennale 2021-2023, al fine di assicurare la continuità della misura per l’annualità 2022 con una dotazione di € 14.000.000,00. Vogliamo continuare a programmare azioni sempre più efficaci per il territorio e il vostro contributo è fondamentale per questo.
Siamo aperti e al confronto e al dialogo perché l’obiettivo è quello di rendere sempre più efficaci le politiche di contrasto alla povertà, analizzandone i punti di forza e andando a correggere le criticità, in modo da rispondere con incisività ai bisogni dei territori”.
Redazione