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mercoledė, 1  dicembre 2021



15:23:00
Le strade e i palazzi di Barletta raccontati nella mostra di Luigi Lanotte
 “Nulla mi lascia indifferente nella mia città i vicoli mi vengono addosso"



È un grande camminatore il pittore Luigi Lanotte, porta sempre con sé un taccuino per tracciare i contorni e i colori della sua amata Barletta che vive e respira ogni giorno, già a partire dalle prime luci del mattino. Proprio le piccole viuzze della città della Disfida, le sue geometrie e sfumature sono il focus dell’ultima mostra del pittore barlettano, composta da 15 pezzi in china, inaugurata questa mattina. L’esposizione si chiama: “Barlett”.
 
 “Nulla mi lascia indifferente nella mia città, – spiega il pittore barlettano – i vicoli mi vengono addosso e nel loro silenzio mi raccontano tante storie. A ogni sguardo, resto affascinato dalla loro geometria e forma”.
 
Sarà capitato anche a voi di incontrare Luigi davanti alla sua tela prima bianca e poi “viva”. Viva perché il suo tratto, impresso con la china, è forte e deciso. Non potrebbe essere altrimenti dal momento che, attraverso la sua esposizione, ha voluto raccontare vite incrociate per caso e palazzi abitati da mille racconti. “Non mi sono soffermato solo sui veicoli, ma ho catturato momenti, situazioni e personaggi che caratterizzano la nostra città. Ho voluto che emergesse anche il mio legame con questa città, un legame molto viscerale, uno sguardo il mio rivolto non solo al presente ma anche al passato”.
 
La maggior parte dei suoi lavori sono ritratti, per questa mostra Luigi si è voluto cimentare invece con la china: una tecnica molto antica, utilizzata dei grandi maestri per realizzare gli studi preparatori. Il risulto è la raffigurazione di una Barletta in chiave monocromatica. La mostra si configura quale regalo alla città, un monito per ricordarle quanto sia bella. In un momento in cui le si chiede di aprire gli occhi.
 
“L'arte ci aiuta a sensibilizzare le nostre anime - conclude il pittore; in questo ultimo mese ho assistito ad avvenimenti molto spiacevoli che hanno segnato la nostra Barletta. Spero a tal proposito di dare nel mio piccolo un contributo per svegliare questa città, perché la funzione dell’arte è soprattutto questa: infondere un messaggio di positività”.
 
La mostra è stata allestita presso l’ottica Opto in via Consalvo da Cordova e terminerà il 30 dicembre 2021.
 
A raccontare l’esposizione una poesia scritta Lucia Delvecchio:
 

La mia città conserva assurde verità.
Custodisce storie e annuisce quando le passi davanti 
ti lascia proseguire, poi, toccherà a te fermarti ad ammirare.
Chi decide chi è meglio di un altro?
 
Guardami adesso
 
Io sono un bambino fermo sulle chianche del centro, 
Storico punto, nevralgico del mondo. 
Io sono Maria attrice dei teatri nostrani che si perdono nei vicoli nascosti.
Io sono il Gigante che osserva e non fiata. 
Io sono la mattina che veglia sui marciapiedi. 
Sono la lamentela dei  pensionati
a braccia conserte impazienti 
mentre qualcun altro riempie l’acqua alla fontana del paese.
 
La città è il paese che sconfina, 
corre sulle biciclette attraverso i semafori spenti. 
Un tunnel di rumori che ascolti in silenzio. 
I depuratori aspettano di essere attivati. 
Il mare incurante canta ancora, e ancora una volta lo senti 
Il profumo del legno umido lo ami se ami d’inverno bagnarti i pensieri.
La tua Renault Blu parcheggiata male custodisce un ricordo in più,
l’amore fluttua nell’aria, 
mentre la gente si perde in un bar del centro,
Storico punto nevralgico del tempo 
Affogandosi di pensieri in un caffè di troppo.
 
La mia città sono io e chi come me, 
che Interroga la semplicità
La invita a fumare una sana sigaretta 
Il fumo se lo porta via un sospiro 
Una china è tutto quel che mi resta 
Per amarti e ammirarti senza pretese.
 
Vendesi. 
Le persiane custodiscono storie
Si chiudono. La luce non passa.
Il cuore trattiene sogni 
Colore, datemi del colore 
Tinte unite non si usano più.



Antonella Filannino



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