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mercoledė, 26  gennaio 2022



10:45:00
“Barletta, percorsi di Memoria dagli anni Venti al Dopoguerra”: la presentazione
Un volume dedicato alla memoria di Maria Grasso e Giuseppe Tarantino



"Girando per Barletta, in ogni piazza, in ogni strada, pure nei vicoli, ti imbatti in un pezzo di Storia. Da Piazza Caduti in guerra col suo palazzo delle Poste e l’indelebile memoria dell’eccidio del 12 settembre 1943 impressa per sempre in quel muro, a Piazza Caduti dove, davanti all’ex Rifugio antiaereo n. 1, furono uccisi i soldati Domenico Pandiscia, Giovanni Vitelli e Biagio Di Vizio, a via Miale da Troia dove la dodicenne Rosaria Cannito cadde vittima della cieca violenza nazista, a Via Monte Grappa dove fu ammazzata la settantaquattrenne Consiglia Cafagna". A scriverlo è il presidente dell'ANPI Barletta, Roberto Tarantino.

"Se poi ti allontani di poco dalla città e vai su via Andria, ti imbatti in una chiesetta, quella del Crocifisso, dove Vasco Ventavoli e Guido Giandiletti, con i loro uomini respinsero l’aggressione della Wehrmacht dell’11 settembre; andando invece verso Margherita di Savoia e abbandonando la strada statale trovi i ruderi del vecchio ponte sull’Ofanto dove i soldati italiani, lì posti a difesa della città, si opposero alle forze tedesche.
Ma la Storia di Barletta, dagli anni Venti al Dopoguerra, non parla solo della Resistenza del settembre 1943: su via Canosa, nel giugno del 1923, squadristi in camicia nera assaltarono il mulino (per i Barlettani era “Il mulinello”) nel quale si erano rifugiati alcuni antifascisti; nella stazione ferroviaria, il 16 aprile 1921, una nutrita squadra di fascisti armati aggredì il deputato socialista Arturo Vella e i suoi accompagnatori appena giunti in treno da Roma, per costringerli a ripartire senza fermarsi nella nostra città.

Barletta non fu, in quegli anni solo vittima delle violenze fasciste e naziste, fu protagonista negli anni successivi alla fine della Seconda guerra mondiale della generosa accoglienza dei profughi di nazionalità italiana e non italiana provenienti dai Paesi più diversi: le Caserme “Ettore Fieramosca” e “Stennio” in via Manfredi, le Casermette di via Andria (Caserma Ruggiero Stella) accolsero donne e uomini con il loro carico di dolorose esperienze e le loro speranze di ricostruirsi una vita.

Il volume “Barletta, percorsi di Memoria dagli anni Venti al Dopoguerra”, dedicato alla memoria di Maria Grasso e di Giuseppe Tarantino che nei primi anni Novanta avviarono la ricerca, la riscoperta e la ricostruzione della verità sugli eventi del Settembre 1943 è destinato al mondo della Scuola, alle nuove generazioni e all’intera comunità barlettana. Racconta quegli anni accompagnando il lettore in un viaggio attraverso il tempo grazie a immagini e dati storici anche inediti.

Il testo, pubblicato da Edizioni dal Sud di Bari per la collana “Memoria” diretta dal professor Vito Antonio Leuzzi e frutto di una virtuosa sinergia tra l’Amministrazione comunale, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia della BAT, l’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea “Tommaso Fiore” di Bari e i ricercatori barlettani Michelangelo Filannino e Luisa Filannino sarà distribuito gratuitamente agli studenti delle terze classi delle scuole secondarie di I grado di Barletta, affinché – come ha scritto nella sua prefazione il Commissario straordinario, dottor Francesco Alecci - “prendano in mano il volume, lo guardino, lo sfoglino, si approprino dei suoi contenuti e introiettino gli insegnamenti che esso, con umiltà forte e dignitosa, vuole loro offrire”.
 
Nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria, la presentazione del volume avverrà giovedì 27 gennaio, alle ore 12,00 presso la Sala Rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello di Barletta".
 


Redazione



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