Attualita
venerdė, 28 gennaio 2022
12:10:00
Giuseppe De Nittis, la lettrice e le nuvole d'inchiostro
Lagrasta, scrittore e saggista: "Leggere consente di "fermare il tempo" esterno e raccogliere le energie per viaggiare nel "tempo interiore"
Leggere, esplorare, affondare lo sguardo nelle nuvole dolci dell'inchiostro, punteggiare i risvolti del cuore che le parole, quelle che curano, promanano, ravvivando la linfa naturale che sorregge gli occhi dell'anima. Cosi un pensiero affiora, tra stupore e meraviglia, riannoda il discorso interrotto che la lettrice ha intenzione di riavviare.
Improvvisamente il desiderio di leggere, d'improvviso l'impeto di sdraiarsi, di trovare un libro, e leggere. D'improvviso la scossa della lettura per poter aprire spazi di risonanza interiore, e Giuseppe de Nittis, con la sua opera, "Donna sdraiata che legge", (Acquaforte, mm. 160×237, 1873), ci offre l'occasione per riflettere sul "cominciamento creativo alla lettura" dedicato al piacere di leggere e che la donna sdraiata ci declina con la sua attenzione posta verso il libro che vive tra le sue mani.
Improvvisamente il desiderio di sognare, di entrare tra le righe dei sogni, di scompaginare e sfogliare, di approdare ai misteri della narrazione di un libro. Perché leggere? Ma per conoscere, partecipare, annotare, riconoscere e riconoscersi, viaggiare tra le nuvole dell'inchiostro e partecipare alla costruzione di un disegno fantastico e allo stesso tempo, esperienziale. Questa nota vuol essere un omaggio al pittore barlettano e la sua acquaforte ci consente di affrontare i temi e i motivi connessi al de Nittis e alle sue idee e alle sue donne rispetto all'atto generoso e creativo della lettura. Infatti abbiamo la possibilità di contestualizzare l'atto della lettura sia ai tempi in cui dipingeva il nostro autore sia comparandolo alle immagini legate ai nostri tempi, postmoderni e postumani.
Leggere ai tempi del De Nittis era un'azione creativa che supportava la crescita culturale ma anche quella curiosità, dell'approfondimento, dell'abbandono al piacere della vita fantastica. Senza dubbio, all'epoca, vi erano meno strumenti di distrazione rispetto all'impiego del tempo libero, per esempio, diverso dall’impiego che viviamo nel nostro mondo tecnologico attuale.
La "Donna sdraiata che legge", ( Acquaforte, mm. 160×237, 1873), si informa, scava nelle profondità delle esperienze di scrittori, di autori di valenza culturale significativa. E la lettura educa alla cultura, facendo scoprirle l'essenza della narrazione, tra parole, azioni, soggetti e oggetti del vivere quotidiano e dell’alfabeto interiore. L'atto della lettura, quindi, promana delle risonanze e delle dissonanze che lasciano il segno nella grammatica dell'interiorità personale e collettiva.
La "Donna sdraiata che legge" di Giuseppe de Nittis, posa i suoi occhi, concentrata sul libro, le braccia poggiate con il libro a fronte degli occhi e del cuore e pare catturata dalla narrazione che avvolgente le fa amare la lettura profonda, quell'azione che immerge e sommerge nella grammatica dei colori, tra i respiri della tavolozza di de Nittis, che richiama le vive e più intime germinazioni della formazione umana. E poi l'ardore per essere ed esserci, per partecipare alle idee e alle cose e alle azioni del mondo. La lettura è un atto che possiamo paragonare al germoglio, al vero sentire delle cose, che come tenero fuoco brucia lieve nel cuore degli sterpi quasi senza sofferenza, forse con la levità della carezza primordiale.
E cosi, de Nittis, con maestria meravigliosa ci pone di fronte a una emozione collegata al leggere e allo scrivere ma anche al dipingere, al disegnare, vocazioni di una umanità che attraverso tali declinazioni emotive racconta la bellezza dell'umano che si trasforma attraverso la molteplicità di saperi e conoscenze. E dal repertorio dello sguardo della lettrice, scopriamo la passione oscillante tra l'interesse verso i libri di Emile Zola, Dumas figlio e la lettura del Journal dei Fratelli De Goncourt.
Le esistenze degli scrittori citati si sono intrecciate alla vita di de Nittis e di Leontine, la moglie Titine del “Taccuino” e la lettrice sa bene che la leggerezza narrativa di quelle opere nasconde una profondità senza limiti, che oltrepassa i confini del tempo storico.
Un gioco di riflessi, di richiami, uno svolgersi di sentimenti, di passioni, di idee e di potenti risonanze interiori sono gli elementi fondamentali di una partitura immaginativo - creativa della lettrice, tra la sua attenzione viscerale e la sua delicata postura. Una lettrice celeste, la lettrice denittisiana, di una celestiale leggerezza, caduca però, pericolosa perché, vissuta sempre al limite, rischia di perdere la leggerezza di quegli attimi. Perché, ben si sa, che con l'attimo della leggerezza non si scherza, perché quegli attimi sono la vita intensa, rappresentano i gesti d’amore, sostenendo il tempo che misura e contiene.
Ma vi è una dinamica emotiva, che ci sorprende, un lume di tenerezza e di intenzioni, collegato, tra lo sguardo della lettrice e il libro, così, la condizione di sdraiata, da parte della donna, le consente di essere quasi avvinghiata, incollata, nella fissità degli occhi, alla pagina, alle pagine.
Così il de Nittis ci ricorda, con la sua partitura poetica e immaginativa, misura dopo misura, di aver rappresentato un evento mediante un'opera aperta all'interpretazione e allo scorgere dei sentimenti interiori del lettore e della lettrice. Nell'Ottocento si scopre il piacere di leggere come evento rivoluzionario nella società parigina e De Nittis, con questa opera, sottolinea come anche per un artista, carico delle sue idee progettuali sulla creatività e sulla luce da effondere alla creatività, l’atto della lettura rappresenti un evento rivoluzionario e carico di esperienza positiva.
Il mondo della lettura nell'Ottocento indica una realtà in continua evoluzione e l'educazione alla lettura comporta la scoperta di energie nuove, intellettuali, culturali, emotive e conoscitive. E il tempo della lettura, per De Nittis, si coniuga con l'invito a scoprire la bellezza che il viaggio culturale promana. E la lettrice, tramite l'atto della lettura, scopre la piacevolezza di entrare in una dimensione plurima, tra mondi di invenzione e mondi di sogno, mondo d'avventura e mondo di continua ricerca e scoperta. Ecco che, ascoltando Giuseppe De Nittis, visualizziamo i momenti dedicati al piacere di leggere. E la lettrice sogna ad occhi aperti e si sa come i sogni ad occhi aperti siano forieri di creatività, di fantasia e di pluralità di punti di vista.
Disseminare, leggere, ascoltare, raccontare, scoprire come i segni e sistemi simbolici che la lettrice scopre durante l'atto della lettura le offrano l'occasione per vivere il tempo e il suo scorrere.
Leggere consente di "fermare il tempo" esterno e raccogliere le energie per viaggiare nel "tempo interno”. E nessun lettore si accorge quando si distende lo scorrere del tempo perché la lettura è un'azione che chiede l'assoluto ascolto interiore.
Altrimenti la pagina ti tradisce, la musicalità della prosa e della narrazione chiedono ascolto, sostengono che non si può leggere se non in atti di riflessione e di meditazione continua, si, in continuità tra lettura e parola narrativa scaturisce l'origine del piacere di ascoltare la lettura interiore subitaneamente annodata alla voce comunicativa e vegetale dello scrittore e della scrittrice. Lettura e voce interiore naturale, lettura e luce che emana la pagina bianca e lettura e voce che si intrecciano alla dolcezza e alla bellezza dello spettacolo del mondo. La dolcezza dello sguardo della lettrice chiede una riflessione sia di carattere estetico che di carattere educativo. Per il primo punto siamo d'accordo nel dire che l'acquaforte di de Nittis ha una sua nitidezza nei colori, una sua plasticità nella diffusione della sua eterea luce che il pensiero riflessivo pare s’incarni alla plasticità festosa dello sguardo della donna.
Potrebbe essere la Principessa Matilde, la nostra lettrice, oppure Leontine la moglie di de Nittis, oppure una amica di famiglia oppure una modella? Una amica di Manet o di Degas, Herédia oppure un'amica di Edmond o Jules De Gouncourt o Pierre Véron? Mistero. La donna sdraiata che legge è prossima al lettore e alla lettrice dei nostri giorni, delle nostre stagioni, del nostro meridiano. La lettrice, possiamo così affermare, è una lettrice nostra contemporanea e noi siamo a lei contemporanei, in quanto la lettura è un atto generoso che nessuno dimentica, con la volontà e la curiosità di capire sempre meglio come si sciolgono, evaporano e si solidificano le vane cose del mondo.
Così come una strana allegria ha colpito la mente della lettrice così una fatale felicità ha animato de Nittis e la sua memoria familiare e artistica, una fatale dissolvenza però ha bruciato le foglie dell’autunno e le foglie dell’inverno parigino; ma i suoi occhi non si sono arresi di fronte alla morte che chiede perdono prima di farti l’ultima carezza nella sera fredda o in un mattino di neve diaccia. No! L’estate in agguato ha reso leggero il respiro e il cuore di Giuseppe nutrendo i giorni, forse erano gli ultimi, con una festa tenera e galante tra il silenzio lontano della vecchia Parigi e la casa a Sainte-Germain-en-Laye. Prima della notte oscura, l’ultima della vita.
Bibliografia Essenziale
G. de Nittis, Donna sdraiata che legge, (Acquaforte, mm. 160×237, 1873).
G. de Nittis, Taccuino, 1870/1884, Leonardo da Vinci Editrice, Bari 1964.
P. Dini, G. L. Marini, De Nittis, La vita, i documenti, le opere dipinte, con un saggio di Ruggiero Mascolo, U. Allemandi, Torino 1990.
Giuseppe Lagrasta, saggista e scrittore
Redazione