Non solo Timac ma anche Cementeria Buzzi Unicem. Non se la passano bene le due storiche aziende della zona industriale di via Trani, per anni importante valvola occupazionale per numerose famiglie della città di Barletta. Entrambe per via dell'espansione urbanistica della città si sono ritrovate nel tempo a due passi dalla città e sono finite nell'occhio del ciclone e sotto inchiesta per via del dibattito ambientale che si è accesso a Barletta.

Oggi, come detto, allo stato d'agitazione dei lavoratori di Timac, azienda leader nel settore dei concimi, per revoca della facoltà d'uso della struttura da parte della Procura di Trani, si aggiungono le perplessità sul futuro della pluricentenaria Cementeria, ieri, come sempre presenti in blocco per salutare la tradizionale sosta allo stabilimento dell'icona della Madonna dello Steperto, nell'ambito del mese mariano di maggio.

A lanciare l'allarme erano state le quattro cooperative di autotrasportori. Circa 80 lavoratori, da sempre 'cuore pulsante' dell'azienda nel trasporto del cemento e lavorati vari del ciclo produttivo dello stabilimento di via Trani. I trasporti delle suddette cooperative sono calati dell'80% e questo ha visto ridurre i fatturati delle cooperative stesse e dei camionisti che le compongono.

Sino agli anni 2000 se ne contavano addirittura 137 di camionisti.

Oggi questi ultimi chiedono di poter dialogare con la Buzzi per incrementare il proprio volume di lavoro anche in virtù di quanto emerso dalla voce Italia del bilancio consolidato 2017 dell'azienda. L'associazione di settore AITEC ha stimato consegne interne pari a 18,7 tonnellato, registrando un il segno più dopo la riduzione della domanda dei 10 anni precedenti.

E' da quel quel segno più e da un confronto con l'Azienda che i camionisti vogliono intavolare per salvaguardare il futuro dell'azienda stessa, del loro lavoro e delle loro 80 famiglie.