Attualita
martedė, 20 settembre 2022
08:34:00
"Sotto i nostri piedi c'è un tesoro": a Barletta occultato dall'asfalto
"Ci chiediamo se la nuova Amministrazione Comunale ha intenzione di adottare misure per contrastare i fenomeni osservati"
"Sotto i nostri piedi c’è un tesoro, un tesoro di bellezza a volte occultato da uno spesso strato di asfalto: l’enorme patrimonio lapideo costituito dalle basole che ricoprono tuttora le vie del centro, da piazza Caduti a corso Garibaldi e corso Vittorio Emanuele, da via Roma a via Milano, da piazza Federico di Svevia a via F. d’Aragona." A scriverlo è Luisa Filannino, presidente della sezione barlettana di Italia Nostra.
"In quest’ultimo anno che la città è stata interessata (e lo è ancora) dai lavori di posa in opera della rete di fibra ottica, di risanamento della rete idrica e dai lavori di manutenzione della rete fognaria, abbiamo osservato una varietà di approcci nel ripristino delle strade dove il manto di asfalto ricopre interamente l’originaria pavimentazione in basolato. In alcuni casi le basole sono state ricollocate in opera prima di procedere al ripristino del manto stradale in asfalto, in altre sono state asportate, in altre ancora si vedono le cicatrici lasciate dalle macchine trencher, che triturano tutto quello che trovano al loro passaggio.
Il paradosso si raggiunge poi in via Giuseppe De Nittis dove alcuni mesi fa l’Acquedotto, durante i lavori di risanamento del tronco fognario, ricollocò in opera le basole originarie prima di eseguire il ripristino. Poiché le basole erano disposte a spina di pesce, il bordo dello scavo procedeva secondo una linea zig zag. Successivamente un’altra impresa di sottoservizi ha eseguito un nuovo scavo, sovrapposto a quello di AQP, i cui bordi sono perfettamente diritti, lasciando dunque sospettare che le basole siano state tagliate.
Ci si chiede, allora, se il Comune abbia fatto mai un censimento delle strade pavimentate a basole e cosa prescrive ai gestori dei sottoservizi nel rilasciare le autorizzazioni ed ancora se le prescrizioni sono uguali per tutti e come vengono eseguiti i controlli sulle modalità di ripristino.
Noi - Sezione barlettana di Italia Nostra – ci chiediamo, inoltre, se la nuova Amministrazione Comunale ha intenzione di adottare misure urgenti per contrastare i fenomeni osservati e più volte segnalati dalla scrivente Associazione nonchè da comuni cittadini, se ha intenzione di valorizzare, attraverso il restauro, le aree con basolato a vista, come piazza Marina solo per fare un esempio, e se ha intenzione di valorizzare le aree non carrabili con basolato occultato, come piazza Caduti, attraverso la rimozione dell’asfalto e la messa a vista dell’originaria pavimentazione, soprattutto dopo il parere della Soprintendenza sulle modalità discutibili di intervento su piazza Marina.
A tal fine chiediamo, se fosse possibile, l’utilizzazione dei fondi messi a disposizione dalla Regione per il rifacimento del manto stradale, di cui si parla tanto in questi giorni.
I soci della Sezione di Barletta di Italia Nostra auspicano con forza un’assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione Comunale e dei nostri concittadini sugli indubbi vantaggi che deriverebbero dalla riscoperta di questo invidiabile patrimonio."
Redazione