Attualita
sabato, 4 febbraio 2023
07:00:00
Rigenerazione patrimonio industriale: a Barletta 16 residenze per utenze sociali
A Corato un progetto per un centro di eccellenza agroalimentare
L’Europa, entro il 2050, punta a ridurre a zero il consumo di nuovo suolo e per questo, agevola e incentiva il recupero di siti industriali dismessi. In Italia, secondo i dati ISTAT, il 3% del territorio nazionale è occupato da aree industriali dismesse.
Anche il mosaico del territorio pugliese presenta tasselli formati da aree industriali abbandonate, capannoni in decadenza, zone urbane dimenticate, edifici ridotti a scheletro. Spesso, sono aree e strutture che hanno fatto la storia di quel territorio, rigenerarle significa salvare un patrimonio industriale testimonianza delle attività produttive del passato. Rigenerare, riqualificare e riutilizzare siti abbandonati permettono di rilanciare una intera area, dargli una nuova vita, una nuova identità e un nuovo valore al territorio. Questo è quanto accaduto a Corato con la rigenerazione del sito molino Basile composto da tre edifici ottocenteschi: molino, pastificio, uffici. L’azione di rigenerazione, per un importo di 12 milioni, darà vita ad un polo di ricerca, sviluppo ed alta formazione nel settore agroalimentare.
Il progetto è uno dei 7 vincitori del bando nazionale PNRR “Interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno”. Capofila il Politecnico di Bari con il coinvolgimento di 7 partner, il progetto, realizzerà entro tre anni il nuovo Innovation Hub per l’agroalimentare “Agrifood Hub”. La forte valenza innovativa del progetto, si coniuga con le attività storiche produttive del complesso e con la tradizione territoriale dell’industria molitoria. Il centro infatti, consentirà una elevata innovazione in tutte le attività inerenti la produzione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione, conservazione e consumo di cereali e legumi.
A Barletta la rigenerazione riguarderà l’area dell’ex Distilleria. Il programma urbano denominato “Contratto di Quartiere II”, per un importo di 3 milioni 550 mila euro, ridarà vita all’ area e al vecchio opificio industriale recuperandoli e riconvertendoli in 16 residenze per utenti sociali (disabili, giovani coppie, anziani) e locali con destinazione ad uso pubblico. Due lodevoli iniziative che costituiscono rigenerazioni di interesse collettivo per gli effetti sull’organizzazione del territorio e delle città, per i riflessi sulla qualità del paesaggio e per la tutela della sostenibilità ambientale.
Cataldo Colamartino