Attualita
martedė, 25 aprile 2023
08:00:00
La Puglia punta tutto sull'eolico offshore
Dal Gargano al Salento tanti i parchi in attesa di valutazione
Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni. Questo, l’obiettivo 7 dell’Agenda ONU per salvare pianeta e umanità. Il 2030 galoppa veloce come il vento e come il vento, l’Italia deve portare al 30% la produzione di energia da fonti rinnovabili per il consumo finale. Siamo in forte ritardo. Un contesto regolatore e normativo rigido e una pretestuosa ideologia dei comitati Nimby (non nel mio giardino) e Nimto (non nel mio mandato), frenano lo sviluppo di nuove fonti energetiche che vedono nell’eolico e fotovoltaico le punte diamante.
Ed è nella produzione di energia eolica, che la Puglia gioca la sua parte da protagonista e lo fa sempre più in maniera offshore, con il mare, con gli 800 km di costa e con il vento. Ultimo progetto depositato per l’approvazione VIA, è il parco offshore da 525 megawatt “Lupiae Maris”, previsto lungo il tratto di mare tra Brindisi e Melendugno, a 12 miglia dalla costa. Ma non è il solo.
La stessa intesa, tecnico imprenditoriale, formata dal gruppo pugliese Hope e dalla piattaforma partenopea Galileo, presenteranno entro estate prossima, richiesta di compatibilità VIA, per “Barium Bay”, parco eolico offshore della capacità produttiva di 1100 megawatt in grado di soddisfare il bisogno di un milione di famiglie con riduzione di 3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Una parte dell’energia prodotta sarà destinata alla produzione di idrogeno verde. Il parco, formato da 74 turbine, alte 270 metri con motori rotanti da 236 metri, sarà posizionato a 40 km dalla costa tra Barletta e Bari, non sarà visibile dalla terra ferma e sarà compatibile con il rispetto dell’ambiente e con le fonti di redito derivanti dal turismo e dalle attività marinare.
E non finisce qui. Sempre il mare di puglia è interessato ad altri progetti offshore: uno a Brindisi “Kalila Energia“, e l’altro a Porto Badisco “Odra Energia“.
Cataldo Colamartino