“Oltre al rinvio, per l’ennesima volta, della nostra proposta di legge per ridurre le liste d’attesa, ieri abbiamo ascoltato cose inaudite." Dichiarano il commissario e consigliere regionale di Azione Fabiano Amati e dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
"Secondo l’assessore Palese, così come riferito in Consiglio, l’attività a pagamento per le prestazioni sanitarie consiste nell’esercizio del diritto di libera scelta dei cittadini, cioè sono le persone a desiderare le prestazioni a pagamento. Incredibile. Ma dove vive Palese? Perché tanta crudeltà e disprezzo nei confronti delle persone in fila al Cup? La stragrande maggioranza delle prestazioni a pagamento, non sono affatto il diritto di scelta delle persone, ma l’unico modo che le persone hanno per scalare i tempi d’attesa e curarsi. Altro che libera scelta. È un camuffamento della libera scelta.
L’assessore non legge nemmeno i dati della Regione Puglia, evidentemente, che individuano - a parità di prestazioni, ore lavorate e personale impiegato - le unità operative in disallineamento e quindi furie regola. Le parole di Palese, insomma, sono una clamorosa disinformazione con effetti decisamente crudeli.”