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mercoledė, 28  giugno 2023



08:38:00
Giornata Mondiale contro l'Abuso e il Traffico Illecito della Droga
Un'occasione per sensibilizzare sulle gravi e permanenti conseguenze dell'abuso di droghe



Il 26 giugno di ogni anno, il mondo si unisce per celebrare la Giornata Mondiale contro l’Abuso e il Traffico Illecito di Droga.

Un’occasione per sensibilizzare sulle gravi e permanenti conseguenze dell’abuso di droghe e per promuovere azioni globali condivise per contrastare il traffico di sostanze stupefacenti. Questa giornata- istituita dalle Nazioni Unite il 26 giugno 1988- rappresenta un appello alla collaborazione internazionale per affrontare una piaga che minaccia la salute, la sicurezza e il benessere di individui e comunità in tutto il mondo.

Ed è proprio per ‘chiamare in causa tutti i livelli di responsabilità della comunità civile, perché ancora troppo debole è l’iniziativa culturale e sociale di prevenzione, mentre soprattutto i giovani si accostano alle droghe di ogni tipo, alcol e ludopatia, con sempre crescente facilità e ad età sempre più basse- come ha dichiarato Gianfranco Mansi, Direttore UOC SER.D. Asl Bt- che l’Unità Operativa Complessa Servizio  Dipendenze Patologiche del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Asl Bt, con il patrocinio del Comune di Andria e dell’ Assessorato delle Politiche Giovanili, ha organizzato una serata di approfondimento e dialogo sulle reali ragioni profonde di un male tanto diffuso, che minaccia la vita di molte persone e delle loro famiglie.

All’iniziativa, volta a sostenere la prevenzione dell’abuso di droghe e di qualsivoglia forma di dipendenza nonché a rimarcare il ruolo dell’Asl nel contrasto alle tossicodipendenze , hanno partecipato numerosi adolescenti coinvolti da uditori a far da cornice al ricco parterre di ospiti intervenuti e alternatisi in uno scambio di visioni all’interno di un dibattito autorevole mai scontato ‘per cercare un canale di dialogo con i giovani - come ha affermato Gianfranco Mansi.

Non a caso- ha precisato Mansi- è stato scelto un luogo simbolo per i giovani andriesi: Officina San Domenico. Un laboratorio Urbano, un Centro di Aggregazione Giovanile con particolare attenzione alle politiche culturali, artistiche, musicali.

‘Sostenere gruppi di giovani che, attraverso progetti di tutela e valorizzazione del territorio, di inclusione sociale e cittadinanza attiva, vogliano mettersi alla prova, scoprire opportunità e vocazioni professionali partendo dalle opportunità del territorio- ha spiegato la sindaca Giovanna Bruno- per far emergere competenze utili all'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro è una delle priorità della nostra amministrazione e dell’assessorato alle Politiche Giovanili per aumentare il numero di luoghi destinati alla creatività e all'apprendimento dei giovani andriesi e di quanti, anche dai comuni viciniori, vorranno contribuire con i nostri ragazzi all’organizzazione di iniziative destinate all’innovazione sociale’.

Per questo, si è sostenuto a più voci che è prioritario, puntare su una tipologia di prevenzione rivolta a potenziare le azioni di contrasto alle tossicodipendenze attraverso campagne di comunicazione adeguate, efficaci e che possano raggiungere i luoghi di aggregazione dei giovanissimi nonché attivare  strategie di sostegno rivolte non più soltanto ad una mera presa in carico del servizio pubblico e dei privati di un soggetto che è già preda di una dipendenza bensì accendere i riflettori sulle disastrose conseguenze dei problemi legati all’assunzione di sostanze stupefacenti, alla ludopatia piuttosto che al consumo eccessivo di alcol.
 
‘Quando si parla di prevenzione non ci si può esimere dal misurarsi con questioni  imprescindibili quali la formazione e l’educazione- come ha precisato S.E.R. Monsignor Luigi Mansi, Vescovo di Andria-poiché per qualsivoglia problema che affligga un giovane è altamente probabile che la matrice risieda in un rapporto disfunzionale con un adulto, nella fattispecie una figura genitoriale. Ecco perché è necessario - ha rimarcato Monsignor Mansi-proporre ai giovani modelli godibili e perseguire le strade maestre della formazione e della educazione. Non quella della repressione. Inoltre- ha aggiunto - è fondamentale riporre fiducia nella capacità di ciascuna persona di rigenerarsi.’

Le parole d’ordine emerse nel corso del Focus sulle Dipendenze Giovanili – moderato dal giornalista Stefano Pasquale Massaro- sono state: prevenzione, educazione e formazione ma anche contaminazione.
‘Queste iniziative - ha dichiarato Viviana Di Leo, Assessora alle Politiche giovanili del comune di Andria- con i giovani e per i giovani devono servire a contaminare chi non partecipa poiché fa uso di sostanze. O ha un problema di dipendenza di altro genere. Non è con la repressione, né con il proibizionismo-ha concluso l’assessora-che si può pensare di recuperare chi vive una dipendenza.’

L’obiettivo di trasmettere e condividere le buone pratiche per la prevenzione e il contrasto dei comportamenti a rischio che possono indurre i giovani a cadere nella rete fitta intessuta dalla dipendenza nelle sue variegate manifestazioni deve coinvolgere necessariamente l’intero nucleo familiare. Questa la proposta di Gianfranco Dallafiore, Coordinatore ACAT Puglia. Dal suo puntuale intervento è emerso come la prevenzione deve realizzarsi nella quotidianeità dei rapporti poiché, per affrontare consapevolmente i rischi, è necessario saperne cogliere i segni. Fare prevenzione significa contrastare il fenomeno e i problemi che ne derivano promuovendo azioni positive, accrescendo interessi, creando spazi espressivi.

E perché no, avvalendosi della voce di artisti del calibro dell’attrice andriese Agata Paradiso che si è esibita magistralmente in due commoventi monologhi: storie di dipendenza che hanno fatto emergere la drammaticità degli eventi che possono appartenere alla esistenza di quanti restano imbrigliati nella rete della ludopatia piuttosto che della dipendenza da sostanze. Una fotografia sulla brutale realtà che sono chiamati a vivere coloro che intraprendono il tunnel della droga o del gioco compulsivo tra perdita degli affetti più cari, del lavoro, della dignità. Rinunce di ogni genere che si è disposti a tollerare quasi facessero ormai parte di una nuova “normalità”.

L’eccitazione inebriante della vincita  dà immediatamente una sensazione di benessere e appagamento. E’ una scarica adrenalinica incontrollabile che, però, pian piano fa precipitare il ludopatico piuttosto che il tossicomane in una spirale vorticosa dalla quale è davvero difficile risalire. Ma non impossibile
La luce in fondo al tunnel l’ha trovata Saverio, il protagonista di uno dei due monologhi interpretati dalla talentuosa Agata Paradiso. Due momenti di commozione pura. Saverio-nome di fantasia-  ha avuto un incontro fortunato con il Ser.D diretto da Gianfranco Mansi. Grazie al sinergico intervento di un team di eccellenti e qualificati professionisti, Saverio ha vinto la sua dipendenza.

Questo è il messaggio di speranza con cui Gianfranco Mansi ha congedato la platea di spettatori giunti dall’intera provincia: ‘La dipendenza- ha dichiarato il Direttore UOC SER.D. Asl Bt -non implica soltanto una richiesta di aiuto sottoscritta su un gelido foglio carta. Per aggredire una dipendenza e sconfiggerla –ha sostenuto Mansi- non lo si può fare mai da soli bensì affidandosi ai Ser. D e alle associazioni dislocate sull’intero territorio della Bat, che offrono gratuitamente la propria collaborazione al servizio pubblico con una rete virtuosa di professionisti in grado di aiutare e assistere tutti coloro che ne richiedono l’intervento accompagnandoli sino alla completa disintossicazione. Perché la dipendenza- ha concluso Mansi- è una relazione e come tale può essere interrotta’.
 
Da ciò la conferma che il Ser.D. svolge un ruolo centrale nel sistema sociosanitario e contribuisce, in modo determinante, a livello di comunità locale, come nodo essenziale delle reti formali e informali, al fine di promuovere la prevenzione e il trattamento a livello di sanità primaria in collaborazione le associazioni, i luoghi di aggregazione giovanile, le scuole per promuovere e diffondere la conoscenze sulle strategie e gli strumenti più idonei per monitorare il consumo di sostanze stupefacenti ma anche di accesso aIle variegate forme di dipendenza patologica.

I Ser.D sono aperti e diffusi in tutta la provincia, pronti ad ascoltare chi vive la problematica relativa ad una dipendenza attraverso equipe multidisciplinari collegate a comunità terapeutiche e centri per il trattamento. Accedere a questi e ulteriori servizi offerti dal Ser.D. è gratuito.
All’evento hanno partecipato Sergio Mazzia, Vicario del Prefetto-Coordinatore della Prefettura U.T.C. BAT; Gianpietro Losapio, Presidente Comunità Oasi2.
L’incontro-dibattito è stato intervallato dalle performance e dal contributo musicale della band “MISGA”.
 


Redazione



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