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venerdė, 21 luglio 2023
07:30:00
50 sindaci sottoscrivono la “Carta delle città della bellezza”
Si sono riuniti ad Andria gli “Stati Generali della Bellezza”
Si sono riuniti ad Andria gli “Stati Generali della Bellezza”. Provenienti da tutta Italia, Sindaci, Assessori al turismo e alla cultura, studiosi ed esperti di cultura, storia, territorio, ambiente, si sono incontrati ad Andria e per due giorni, nella villa comunale, si sono scambiati esperienze, idee, progetti e buone pratiche per mantenere alta l’asticella della bellezza legata ai luoghi in cui si vive.
A conclusione della due giorni, 50 sindaci, ai piedi di Castel del Monte, hanno sottoscritto la “Carta delle città della bellezza”. La carta, può essere considerata come un protocollo d’intesa che mette a sistema conoscenze, relazioni, esperienze e che impegna i sottoscrittori a valorizzare e sviluppare le esperienze innovative e a progettare un alto e unitario profilo di contenuti culturali, connettendo l’offerta turistica a quella culturale e puntando sulla qualità e sulla sostenibilità. Detto questo, è giusto capire cosa è la “Bellezza” e come si lega all’ambiente, al paesaggio agli spazi e i luoghi in cui si vive.
È difficile etichettare la bellezza, è un concetto astratto che mette insieme qualità percepite dai cinque sensi e capace di generare emozioni, sensazioni positive, benessere interiore. Quindi la bellezza è una sensazione oggettiva, infatti si dice: la bellezza è negli occhi di chi guarda e assume significati diversi in base al contesto di riferimento: possiamo riferirci ad una persona, ad una performance, ad una cosa, ad una città, ad un paesaggio.
Diversi studi condotti nell’ambito della “pulchereconomia” (economia della bellezza) hanno dimostrato che una città esteticamente bella dà felicità ai residenti e corrobora l’attività economia. Le città attraenti perché belle, godono di redditi più alti e richiamano investitori. Purtroppo, i quartieri costruiti dagli anni 70 in poi è di bassa qualità e generato paesaggi in cui di bellezza c’è poco o nulla. Bisogna prendere atto del fallimento e ripensare ad una nuova cultura della città che metà al centro l’uomo, l’ambiente e la qualità della vita. Per Paolo Colarossi, presidente dell’INU, regione Lazio (Istituto Nazionale di Urbanistica) per rilanciare l’urbanistica in Italia e creare qualità e benessere individuale e sociale, bisogna partire da 8 parole chiave: Urbanistica per gli abitanti, Abitare, paesaggio, spazio pubblico, Quartiere, Bellezza, Campagna periurbana e Campagna profonda.
Tanti tasselli che contribuiscono a creare, anche con cittadini attivi e civicamente responsabili, un mosaico chiamato Nuova Città.
Cataldo Colamartino
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