La scelta del metodo può essere valutata sulla base anche dei tempi richiesti dall'azienda per l'invio
Nel mondo lavorativo, la decisione di lasciare un'azienda può rappresentare un momento cruciale della propria carriera.
Questa decisione può essere guidata da svariate ragioni – dalla ricerca di nuove sfide a situazioni personali – è essenziale
comunicare questa scelta nel modo giusto.
Oggi ci sono diversi metodi per inviare le lettere di dimissioni al datore di lavoro, è possibile valutare sia l’invio del cartaceo con una raccomandata, ma anche l’invio delle dimissioni telematiche.
La scelta del metodo può essere valutata sulla base anche dei tempi richiesti dall’azienda per l’invio e formalizzazione delle dimissioni.
Al di là del fatto che le dimissioni possano essere soggette al rispetto di tempistiche regolamentate da accordi contrattuali, è preferibile che tale comunicazione venga sempre inviata attraverso strumenti come la posta elettronica certificata (in merito può essere utile
questa spiegazione sull'invio della PEC del sito letterasenzabusta.com), la raccomandata con ricevuta di ritorno oppure consegnata a mano al datore di lavoro.
Che cos’è la lettera di dimissioni?
La lettera di dimissioni non è solo un semplice pezzo di carta o un messaggio elettronico. È la rappresentazione formale dell’intenzione di un dipendente di interrompere il suo rapporto lavorativo con
l’azienda per la quale si lavora.
Questo atto è vincolante e permette di formalizzare in modo legale la propria decisione di lasciare il posto di lavoro seguendo le disposizioni di contratto e nel caso garantire anche il tempo di preavviso.
Le
dimissioni una volta inviate sono vincolanti a partire da sette giorni dopo la ricezione della lettera da parte dell’azienda. Questo vuol dire che entro la prima settimana dall’invio per legge è possibile in ogni caso
cambiare idea.
Scegliere il momento giusto
Prima di iniziare a scrivere, è vitale scegliere il momento giusto per comunicare le dimissioni. Le dimissioni in genere, a meno che non ci siano screzi particolari con il datore di lavoro, dovrebbero
essere inizialmente comunicate a voce.
Dopo aver avuto un colloquio con il team delle risorse umane o con il datore di lavoro sarà possibile formalizzare la richiesta in forma telematica con l’invio di una PEC, con l’invio delle dimissioni telematiche dal portale dell’ANPAL, oppure con
l’invio di una raccomandata.
Struttura e tono della lettera
Una lettera di dimissioni dovrebbe essere concisa e diretta. Dopo aver incluso la data e i dettagli anagrafici delle parti coinvolte, è essenziale specificare l'oggetto e la volontà di interrompere il rapporto di lavoro, indicando anche la data dell'ultimo giorno di servizio.
Oltre a ciò, è fondamentale menzionare eventuali diritti come stipendi arretrati, TFR o ferie residue. Infine, non dimenticare di
ringraziare l'azienda per l'esperienza vissuta se questa è stata positiva. Se invece non ci sono stati momenti memorabili basterà semplicemente ringraziare cordialmente e chiudere la lettera con la propria firma.
Positività e professionalità
Le emozioni possono correre alte quando si tratta di lasciare un lavoro. Tuttavia, nella lettera di dimissioni, è fondamentale mantenere un
tono positivo e professionale.
Evita di citare conflitti o insoddisfazioni e concentra l'attenzione su ciò che hai imparato e apprezzato durante il tuo periodo nell'azienda.
Questo non solo ti aiuterà a uscire con dignità, ma potrebbe anche aprire le porte a future opportunità, mantenendo un rapporto amichevole con l'ex datore di lavoro.
Presentare le
proprie dimissioni non è mai un compito semplice. Tuttavia, con una lettera di dimissioni ben redatta, si può garantire una transizione fluida, preservare rapporti professionali e garantire che si esca su una nota positiva.
La chiave è la preparazione, la
chiarezza e un atteggiamento positivo. Con questi elementi, le dimissioni possono diventare un passaggio costruttivo e rispettoso nella propria carriera.
Dimissioni per giusta causa: come agire?
In caso di dimissioni per giusta causa è possibile valutare di agire in modo differente. Si consiglia di andare dal sindacato, patronato oppure dal proprio avvocato per far sì che venga redatta una lettera da
inviare tramite PEC o raccomandata.
La lettera deve contenere importanti elementi al suo interno al fine di ottenere il riconoscimento delle “dimissioni per giusta causa”. Innanzi tutto, bisogna definire i motivi per cui ci si dimette, ed elencare i torti subiti dal proprietario (come, ad esempio, il mancato pagamento degli stipendi).
Bisogna sottolineare, che a fronte di questi torti ci si dimette, senza preavviso, e che ci si rivolgerà alle opportune sedi per ottenere ciò che è dovuto, in caso di mancata conciliazione.