Attualita
sabato, 1 giugno 2024
09:51:00
Bar.S.A. - Raccolta differenziata, «Dati tendenziosi, la spiegazione è ben diversa»
La nota del presidente del CDA Mangione
«Fosse solo un pensiero ingeneroso, potremmo parlare di opportunità, politica o meno, lasciandone le chiose ad altri agoni. Tuttavia a mezzo stampa non leggo che indicazioni tendenziose e ben lontane dalla realtà. Non ne capisco lo scopo, se non di instillare un senso di malcontento nella cittadinanza, assolutamente immotivato».
Corrono le precisazioni di Bar.S.A. S.p.A. nelle parole del presidente del Consiglio di Amministrazione dott. Alfonso Maria Mangione. Precisazioni basate su dati tecnici e non contestabili che meritano di essere condivisi con la cittadinanza ma anche spiegati.
«Stiamo conducendo un lavoro complesso ma ineccepibile. La stella polare di Bar.S.A. S.p.A. rimane sempre l’efficienza e duole leggere attacchi dal sapore politico, perché viziati da errori tecnici e numerici. Ma vorrei analizzarli puntualmente per fornire il dato più preciso possibile». Puntualizza così il Presidente stimando alcuni dati: «Citare una discesa da 73% a 67% della raccolta differenziata porta con sé alcune imprecisioni. Il dato della raccolta differenziata dell’anno 2020 è stato di circa il 71% (70,9%) e non come riportato in alcune note del 73%, come ben evidenziato dall’Osservatorio Regionale dei Rifiuti Puglia. Partendo dal presupposto che tale discesa insista al 67% (69% nel 2021, 67,5% nel 2022) giova ricordare anche il periodo a cui si riferisce la percentuale del 2020, periodo di pandemia, doloroso anche solo nella memoria collettiva, ma assolutamente inaffidabile per rilievi statistici. Tale percentuale del 71% è irrealistica perché estrapolata in contesti di attività umana del tutto inusuali se visti fuori dal contesto pandemico».
«Utile spiegare come questi dati vengano generati: stimando come un unicum l’utenza domestica e l’utenza non domestica, abbiamo storicamente la seconda come molto meno “virtuosa” della prima. In pandemia la chiusura forzata di molte attività, ha fatto in un primo momento prevalere un miglior conferimento da parte delle utenze domestiche, aumentando le percentuali. Da maggio a settembre 2020 invece, un periodo di riapertura delle attività non domestiche ha fatto balzare a livelli inauditi il valore di impurità, fino al 14%, di cui certamente alcuni si ricorderanno. Questi movimenti erano da considerarsi assolutamente unici e dunque forniscono un dato di riferimento poco realistico in un contesto “normale”».
«Proprio su questi dati “normali” vogliamo agire. Il miglioramento su cui lavoriamo quotidianamente, parte da questo presupposto: la frazione del multimateriale, già a partire dal 2023, presenta un netto miglioramento nella qualità, in termini di riduzione delle percentuali di impurità. Da inizio maggio 2024, d’intesa con l’Ufficio Ambiente abbiamo potenziato tecnicamente il recupero della frazione secca, con il recupero delle terre di spazzamento. Certo non “navighiamo a vista” sperando che arrivi il sereno ma abbiamo già verificato che tale miglioramento stia producendo i risultati sperati, auspicando una partecipazione virtuosa dei cittadini e degli esercenti - i comportamenti di tutti possono davvero fare la differenza - nel raggiungere obiettivi sempre più positivi, a beneficio di tutta la città. Tale miglioramento dunque andrebbe ad aumentare la percentuale “veritiera” a tutto vantaggio della collettività, sia dal punto di vista ambientale che economico».
«Invito le parti politiche, deputate al controllo come il loro mandato prescrive (e di cui apprezziamo gli stimoli), a verificare nuovamente i risultati nei prossimi mesi a partire da metà giugno, momento in cui gli enti preposti renderanno palesi proprio questi dati qui su citati, che non dubito saranno assolutamente migliorativi».
«“Campanelli d’allarme” evidenziati in alcune note – conclude Mangione – siano di auspicio per una Barletta attenta e concorde. Il nostro lavoro – vorrei confermarlo – è di totale dedizione verso la cittadinanza».
Redazione