Diciamolo con chiarezza, un gradino per una persona seduta su una sedia a rotelle è una barriera architettonica. Solo uno scivolo naturalmente a norma può essere un aiuto. Tutto il resto non fa altro che complicare la già difficile vita di un disabile. È così anche per l’accesso al mare. Siamo tornati sulla spiaggia libera di ponente, quella sistemata per i disabili per intenderci. Ci eravamo stati già un paio di settimane fa e avevano documentato una pedana che non solo terminava molto prima dell’acqua, era anche danneggiata e presentava uno scalino.

Ci sembrava non idonea, poi ci avevano fatto sapere dal comune che era stata sistemata e quindi ci siamo tornati. È stata allungata ma non resa a scivolo. Incrociamo un disabile che ci conferma che per fare il bagno si è fatto aiutare dai familiari altrimenti da solo non ce l’avrebbe fatta. Dalla litoranea di ponente andiamo a quella di levante, anche qui la spiaggia è attrezzata per essere utilizzata da disabili, c’è il bagno, la casetta di legno con all’interno le sedie job per consentire l’ingresso in acqua a chi ha difficoltà di deambulazione ed è stato messo anche un grande gazebo per proteggere dal sole, per quanto riguarda la pedana qui almeno non ha il gradino ma termina nella sabbia, anche qui crediamo che arrivare in acqua non sia così semplice. L’impegno c’è ed è visibile ma forse confrontarsi con chi è costretto a stare seduto su una sedia a rotelle potrebbe aiutare a compiere gli interventi a regola d’arte. Altrimenti così non serve, almeno non ai disabili.