“Dalla fine di questa settimana l’unica fornitura di acqua per uso irriguo che arriverà nelle zone di Loconia e di Minervino non sarà più quella proveniente dall’Ofanto, ma dipenderà direttamente dalla diga del Locone, invaso che fornirà una disponibilità idrica pari a 1 milione di metri cubi circa; grazie a queste risorse, e considerati i fabbisogni e le portate necessarie all’irrigazione dei predetti sub-comprensori, tali zone potranno ricevere acqua fino a Ferragosto”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo, esprimendo grande preoccupazione per la scarsità idrica e la siccità che stanno compromettendo gravemente la produttività agricola della Regione Puglia.
“Si tratta di una situazione a dir poco allarmante; non si contano, infatti, gli ettari di terreni agricoli che insistono nelle zone di Loconia e di Minervino e che da Ferragosto in poi rischiano concretamente di vedere quasi azzerate le loro colture arboree, con conseguenze disastrose sulla produttività”, spiega Palermo.
“L’attuale stato di scarsità idrica e di siccità sta già determinando una drastica riduzione delle produzioni agricole, sia in termini quantitativi che qualitativi, e avrà senza ombra di dubbio delle pesanti ricadute sulla tenuta economica di centinaia di aziende agricole e sulla redditività dei produttori”, rimarca il presidente, ad avviso del quale “non è più rinviabile un intervento urgente ed immediato da parte delle istituzioni regionali”.
“Per questo, stante la gravità della situazione, sollecitiamo la Regione Puglia ad attivarsi prontamente e a mettere in campo ogni possibile sforzo per scongiurare un disastro annunciato; chiediamo quindi formalmente al presidente della Regione Michele Emiliano e all’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia di convocare celermente un tavolo di confronto con le parti sociali per individuare una soluzione alla crisi idrica, coinvolgendo anche il Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia, la società Acque del Sud e l’infrastruttura pubblica di approvvigionamento idrico-potabile della regione Acquedotto Pugliese”.
“Lo stato di calamità previsto dalla legge 102/2004, per il quale ricorrono tutte le condizioni dal momento che in tutto il territorio della Regione e per tutte le colture la perdita della Produzione Lorda Vendibile-PLV supera ampiamente il 30%, non è sufficiente a scongiurare il rischio di un vero e proprio default dell’agricoltura pugliese e la perdita pressoché totale di numerose produzioni di eccellenza che insistono nei territori irrigati dalla diga del Locone”, conclude il presidente della Copagri Puglia.