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domenica, 4 agosto 2024
10:23:00
Le acque del mare di Barletta, compreso il tratto che include la foce del “Canale H”, si confermano balneabili
La nota dell'Arpa
Le analisi delle acque di balneazione di Barletta effettuate da Arpa Puglia il 1 agosto, che hanno richiesto tempi di 24 e 48 ore, hanno dato esito “conforme”. Le acque del mare si confermano quindi balneabili.
“Come di consueto Arpa Puglia realizza, su incarico della Regione Puglia, il monitoraggio delle acque di balneazione (ai sensi del D.Lgs. 116/2008 e ss.mm.ii., reso attuativo dal D.M. 30 Marzo 2010, modificato dal D.M. del 19 aprile 2018), presso aree identificate e ratificate dalla Regione Puglia (in ottemperanza all’Art. 4 del citato D.Lgs. 116/2008) – spiega il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno - . Il monitoraggio è effettuato con frequenza mensile nel periodo aprile-settembre, e prevede il controllo di due parametri analitici, di tipo microbiologico ed indicatori di inquinamento di origine antropica (Enterococchi intestinali ed Escherichia coli), in ben 676 punti di prelievo lungo la costa pugliese, corrispondenti ad altrettante aree destinate alla balneazione”.
Se durante il monitoraggio routinario Arpa Puglia dovesse accertare un superamento dei limiti di contaminazione microbiologica imposti, fissati a 200 UFC/100 ml (Ufc: Unità formanti colonia) per gli Enterococchi intestinali e 500 UFC/100 ml per Escherichia coli, l’Agenzia è tenuta a comunicare la rilevata non conformità al Comune, alla Regione e al Ministero della Salute, per i provvedimenti di relativa competenza.
“Il 1 Agosto Arpa Puglia ha eseguito il monitoraggio delle acque marino-costiere del territorio comunale di Barletta, compreso l’acqua di balneazione che include anche la zona di mare antistante la foce del “Canale H”, nei pressi dello stabilimento balneare “Kalos Beach”, denominata “2° Sfioratore emergenza V. Camposanto (IT016110002011). Le risultanze analitiche, che hanno richiesto tempi di analisi di 24 e 48 h, per entrambi i parametri hanno dato esito conforme”, conclude Vito Bruno.
Redazione