Domenica 6 ottobre nell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie sarà celebrata la Giornata diocesana del quotidiano cattolico Avvenire: «Da quando sono pastore di Trani-Barletta-Bisceglie, - scrive l’Arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo in un messaggio alla diocesi - vivo per la seconda volta la giornata diocesana del quotidiano “Avvenire”. Per me rimane un appuntamento atteso ai fini di un’opera di sensibilizzazione nei confronti di esso con l’auspicio che sempre più possa essere oggetto di lettura e di consultazione».
Per l’occasione, l’edizione del giorno conterrà una pagina intera dedicata alla vita della comunità ecclesiale diocesana.
Di seguito, il testo integrale del messaggio dell’Arcivescovo.
TUTTO CAMBIA! NON IL VANGELO
Carissimi,
da quando sono pastore di Trani-Barletta-Bisceglie, vivo per la seconda volta la giornata diocesana del quotidiano “Avvenire”. Per me rimane un appuntamento atteso ai fini di un’opera di sensibilizzazione nei confronti di esso con l’auspicio che sempre più possa essere oggetto di lettura e di consultazione.
Tutti sappiamo come uno dei compiti più delicati di ogni comunità ecclesiale, ma direi di ogni realtà educante, è la formazione, in ogni età, in ogni contesto. E sono tante le forme per realizzarla! Mi piace inserire “Avvenire” all’interno del processo formativo che, singolarmente o come realtà ecclesiale, bisogna darsi per essere al passo dei tempi.
Siamo portatori di una grande speranza (ricordiamo la bella e singolare espressione della 1 Pt 3,14-17: “Pronti sempre a rendere ragione della speranza che è in voi”), quella del Signore Gesù Risorto. Egli è il Vangelo che non cambia e non muta nel procedere dei fatti e dei cambiamenti epocali, è il punto fermo della storia della salvezza! Egli è l’Evento risolutore! Egli è la nostra speranza!
Però, fermo restando il primato della testimonianza cristiana in tutti i contesti in cui siamo collocati, rimane non secondario un lavoro di riflessione, di ricerca, di esplicitazione pensata della ‘Parola di sempre’ nelle trasformazioni culturali e sociali.
Giorni fa, a conclusione dell’inaugurazione del nuovo anno della scuola di formazione per gli operatori pastorali, ho fatto riferimento ad una lettura di anni fa, al romanzo di Mario Pomilio dal titolo “Il quinto evangelio” (1975), ruotante attorno alle indagini postbelliche da parte di un ufficiale americano messosi alla ricerca di un quinto vangelo. Alla fine è emerso che tale vangelo non è mai esistito, ma che è rintracciabile, accanto ad un sesto, ad un settimo vangelo e così via, nei quattro vangeli di sempre, da concepire come dimora di istanze di senso senza fine, da disvelare e porgere secondo le mutate condizioni di vita e di tempo, quale contributo dei credenti a problemi nuovi e inediti scenari esistenziali.
Nella “vigna del Signore” sono tanti coloro e numerosi i centri e le realtà (l’elenco sarebbe lungo!) che, con la testimonianza, ma anche con la riflessione e lo studio, sono impegnati in questo lavoro di lettura della quotidianità e di interpretarla alla luce del Vangelo della Carità che è Gesù Cristo.
Sul piano dell’informazione, annovero anche il nostro quotidiano “Avvenire”, che grazie ad un gruppo di giornalisti preparati e qualificati, ogni giorno, in una mirabile sintesi, con grande impegno di pensiero, offre notizie ma anche e soprattutto occasioni di confronto e di approfondimento di tante tematiche di forte rilevanza sociale e culturale, facendo sentire il nostro punto di vista.
Nel concludere, auspico vivamente un accostamento più frequente alla sua lettura.
A tutti la mia benedizione!