Mercoledì 20 novembre 2019 all’interno del programma quotidiano “Bel tempo si spera” dell’emittente televisiva TV 2000, nella striscia mattutina che va dalle 9 alle 9.30, sarà ricordato Don Salvatore Mellone, sacerdote per 74 giorni. Seminarista, affetto da un grave e irreversibile male, chiese ed ottenne di essere ordinato presbitero prima del tempo. L’ordinazione avvenne il 16 aprile 2015 e la morte il 29 giugno dello stesso anno.
Ospiti della trasmissione saranno Filomena, la mamma del sacerdote, e Adele, la sorella. Tra gli intervistati Mons. Luigi Renna, che all’epoca dei fatti era il rettore del Pontificio Seminario di Molfetta.
Don Salvatore, nato a Barletta nel 1977, in età adulta matura la vocazione al sacerdozio, per cui nel 2011 comincia il cammino di formazione presso il Pontificio Seminario di Molfetta, rivelandosi subito uomo di preghiera, di profonda spiritualità e di grande spesso culturale. Nel giugno 2014 scopre di essersi ammalato di un tumore all’esofago. Quando le condizioni di salute si aggravano tanto da far pensare al peggio, Don Salvatore esprime al suo Parroco prima, Don Ruggiero Caporusso, e quindi all’Arcivescovo Pichierri il desiderio di essere ordinato presbitero prima della naturale conclusione del suo iter formativo.
A seguito di un oculato discernimento operato da Mons. Giovan Battista Picchierri, dai responsabili del Pontificio Seminario di Molfetta, sentito il parere della Santa Sede, l’ipotesi di ordinazione presbiterale divenne realtà il 16 aprile 2015: “Le motivazioni di Salvatore – si legge in una nota congiunta dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta – non si possono ridurre semplicemente ad un desiderio personale di diventare presbitero, ma sono sostenute e avvalorate da un attento discernimento sulla chiamata, che ha sentito confermata in sé, anche nei momenti della malattia (….). Le motivazioni che hanno portato mons. Pichierri ad ordinarlo, sono state: il coronamento di un cammino serio e coerente, anche nella malattia, e l’edificazione del popolo di Dio e dei sacerdoti e seminaristi, che può venire da questa particolare testimonianza vocazionale”.
La vita da sacerdote di Don Salvatore è durata 74 giorni, intensi, vissuti nel letto della malattia a casa sua, che hanno registrato l’attenzione e l’interessamento di centinaia e centinaia di persone, vicine e lontane, che, nella sua vicenda, hanno intravisto la presenza di qualcosa di speciale, quasi un richiamo al Divino, all’Oltre, all’Altro , in lui che aveva detto: “oggi, da presbitero, prendo la consapevolezza che l’aderire ai dolori immensi del Cristo, , così come fanno tanti altri miei fratelli, spalanca varchi di luce sul mistero del soffrire”.
Don Salvatore muore il 29 giugno 2015.