Il decreto di Mons. Leonardo D’Ascenzo, del 14 maggio 2020, ingloba e integra totalmente il Protocollo tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell’Interno riguardante la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo, siglato a firma congiunta in data 7 maggio 2020.
In sintesi, il documento CEI-Governo prevede: non creare assembramenti nelle sagrestie e sul sagrato; distanza di sicurezza di 1,5 metro; individuazione della capienza massima dell’edificio di culto; la regolamentazione dell’afflusso è garantita da volontari; porte aperte e dedicate distintamente all’uscita e all’ingresso; laddove vi sia grande afflusso, si può ipotizzare un incremento delle celebrazioni delle messe;
indossare mascherina; non accedere al luogo in caso di sintomi influenzali respiratori o con temperatura corporea pari o superiore a 37,5° C; non possono entrare in chiesa coloro che hanno avuto contatti con persone positive al coronavirus nei giorni precedenti; favorire l’accesso alle persone disabili anche in appositi spazi; all’ingresso vi siano liquidi igienizzanti; regolare igienizzazione dei luoghi, degli oggetti e dei vasi sacri; distanziamento anche tra i ministri e partecipanti alla celebrazioni; si alla presenza dell’organista, non a quella del coro; non opportuna la presenza di sussidi per i canti o di altro tipo; le offerte vanno deposte in appositi contenitori; distanziamento e protezione anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica (Battesimo, Matrimonio, Unzione degli infermi); il sacramento della Penitenza deve avere luogo in spazi aperti e ampi, nel rispetto della sicurezza e della riservatezza, usando la mascherina; rinviata la celebrazione della Confermazione; adeguata comunicazione ai fini della conoscenza e del rispetto delle norme; possibilità di celebrazioni all’aperto; dispensa dal precetto per motivi di età e salute; favorire le celebrazioni in streaming per coloro che non vi possano partecipare di persona.
Il decreto dell’Arcivescovo a una valenza applicativa a livello diocesano del Protocollo summenzionato: lo si riporta integralmente:
- Riprendono le celebrazioni liturgiche con il popolo nelle parrocchie; laddove l'aula liturgica non fosse idonea al rispetto delle indicazioni protocollari, il parroco, individuato uno spazio e ottenuta, laddove fosse necessario, l'apposita autorizzazione dalle autorità civili, comunichi l'intenzione di celebrare ivi la S. Messa al Vicario episcopale di zona, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale e il rispetto della quiete pubblica ed evitando ogni assembramento mediante adeguato transennamento, dove necessario.
- Colui che ha la cura pastorale di una rettoria, d'intesa con il legale rappresentante della stessa, qualora le due figure non coincidessero, in armonia con le celebrazioni parrocchiali, decida sulla riapertura al culto della chiesa, tenuto conto delle disposizioni sanitarie.
- Riprendono le celebrazioni eucaristiche presso le cappellanie degli Istituti di vita consacrata a cui potranno partecipare solo coloro che abitualmente dimorano nella casa religiosa.
- Non sono consentite celebrazioni eucaristiche nelle chiese cimiteriali.
- Al fine di una migliore pianificazione dei tempi, le esequie in chiesa sono vietate in giorno di domenica; siano celebrate solo nei giorni feriali, possibilmente al mattino.
- Le esequie sono consentite nelle parrocchie e secondo la capienza dell'aula liturgica; non è consentita la sosta del feretro che sarà portato in chiesa nell'imminenza della celebrazione esequiale; sono vietati, altresì, i cortei funebri.
- E consentito ai parroci, d'intesa con il Vicario episcopale di zona pastorale, incrementare il numero delle celebrazioni eucaristiche laddove la necessità pastorale lo richieda in funzione dell'ampiezza dell'aula liturgica e dell'andamento dell'affluenza.
- In deroga alle disposizioni diocesane del 5 dicembre 2001 (prot. n. 363/01), qualora nei giorni feriali siano previste SS. Messe di trigesimo o di anniversario di defunti in cui è presumibile un maggiore concorso di popolo, è concessa la possibilità di celebrarle separatamente dalla S. Messa di orario.
- È concessa la realizzazione di momenti di preghiera in chiesa (liturgia delle ore, adorazione eucaristica, rosario, ecc...) sempre nel rispetto delle normative di sicurezza previste dal protocollo e in un tempo ragionevolmente circoscritto.
- Non è consentita la realizzazione della veglia di Pentecoste, delle processioni eucaristiche del Corpus Domini e di ogni forma di pietà popolare che comporti assembramento.
- Sono ancora sospese tutte le attività ordinarie di catechesi, gli incontri formativi e le manifestazioni a carattere culturale che comportano assembramento in chiesa e nei locali parrocchiali, nonché i campi scuola, i grest estivi e i pellegrinaggi.
- E consentita l'amministrazione di un solo Battesimo alla volta secondo il Rito per il Battesimo di un solo bambino; il celebrante utilizzi durante il rito guanti monouso; al rito dell'Effatà, pronunci la formula prevista, tralasciando il gesto.
- Le celebrazioni delle Prime Confessioni, delle Prime Comunioni e delle Cresime sono rinviate a data da destinarsi in attesa di nove disposizioni. È possibile visitare gli ammalati recando loro il conforto dei sacramenti, previo consenso esplicito degli interessati o dei loro familiari.
- Si precisa che nel Protocollo, al fine della riapertura al popolo dei luoghi di culto, non è richiesta la sanificazione, ma la sola puntuale e meticolosa igienizzazione da effettuare al lenitine termine di ogni celebrazione (cf allegato dell'Ufficio Diocesano Beni Culturali dell’11 maggio 2020, prot. n 4141/BB.CC./2020).
- Le indicazioni essenziali previste dal protocollo da esporre al pubblico agli ingressi delle chiese saranno predisposte secondo un modello unico comune all'intera Arcidiocesi e fornito dalla Curia.