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sabato, 1  agosto 2020



08:59:00
Omotransfobia, comunità LGBT e manifestanti in opposizione. La legge alla Camera il 3 agosto
Anche a Barletta la manifestazione per dire no al Disegno di Legge Zan



Da Trento a Bari, da Bologna a Cagliari, da Roma a Milano. In ben 100 piazze di queste città, insieme a Barletta, numerose persone si sono radunate per dire “NO” al Disegno di Legge Zan sulla omotransfobia e le violenze di genere.
 
Attualmente il codice penale italiano punisce i reati e i discorsi di odio rivolti alla nazionalità, all’etnia e alla religione. Con la legge Zan - dal nome del suo relatore e deputato del partito democratico, Alessandro Zan - anche i reati di discriminazione fondati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere potranno essere puniti allo stesso modo.
 
La legge istituirebbe anche una giornata nazionale contro la lesbofobia, l’omofobia, la transfobia e la bifobia. Inserirebbe misure per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale, nei confronti delle vittime della comunità LGBT+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans).
 
La mobilitazione nasce dallo scopo di contestare che il reato di omofobia venga istituzionalizzato e di dare il via alla campagna “Restiamo liberi” per garantire libertà religiosa, di stampa, di coscienza.
 
Alla base della campagna, vi è il pensiero secondo cui nel nostro ordinamento non c’è alcun vuoto normativo che non consenta di sanzionare atti discriminatori o violenti contro le persone di orientamento omosessuale. La pari dignità di tutti i cittadini è pienamente riconosciuta dall’articolo 3 della Costituzione e il codice penale prevede pene e sanzioni nei confronti di chi si rende responsabile di queste violenze.
 
Pareri discordanti, posizioni contrapposte, la volontà di esprimere la propria opinione accomuna però entrambe le opposizioni. Sia la comunità LGBT+ sia chi è sceso in piazza per protestare contro il disegno di legge (DDL) Zan, ha voglia di far sentire la propria voce e di far rispettare la propria libertà di agire e pensare secondo la propria volontà, senza restrizioni.
 
«Una legge che tuteli le persone omosessuali non è una legge che nega la libertà di altri, ma la riserva a tutti - dichiara Rosa Perrucci, attivista della comunità LGBT. Voler affermare i propri diritti ed essere tutelati dovrebbe essere una battaglia di civiltà in cui omosessuali ed eterosessuali si schierano dalla stessa parte, nel rispetto della dignità umana».
 
Un esempio di discriminazione al contrario è quanto ribatte la controparte: in Spagna un cardinale e arcivescovo cattolico è stato accusato di omofobia per aver spiegato la posizione cristiana in merito all’omosessualità, alle diversità di genere. Un disegno di legge pericoloso e liberticida, secondo i manifestanti, che causerebbe l’impossibilità di esprimere le proprie opinioni nel pieno della loro volontà.
 
«Siamo liberi individui che aspirano a vivere la propria vita secondo le proprie modalità e inclinazioni, nel pieno rispetto delle libertà altrui. Ascoltare i nostri racconti, il nostro vissuto, cercare di capire il dolore provato per insulti e umiliazioni porterebbe a spiegare il perché della nostra tenacia nell’approvazione del DDL Zan – reclama Rosa Perrucci, che invita i manifestanti ad aprire il loro cuore e a confrontarsi con chi vive la propria sessualità tra ostacoli e turbolenze».
 
Ciò che incute timore a chi protesta contro la nuova proposta di legge, è se con l’entrata in vigore di quest’ultima sarà ancora possibile affermare pubblicamente di essere contrari alla pratica della gestazione per altri, alle adozioni omo-genitoriali o se astenersi dal prestare il proprio lavoro per festeggiare unioni civili. A tutti questi dubbi, i manifestanti scesi in piazza rispondono con un veemente “NO”, affermando quanto verrebbe limitata la loro libertà di parola se solo venisse approvato il DDL sull’omofobia.
 
Il disegno di legge Zan arriverà a Montecitorio il 3 agosto e fino ad allora l’attesa fremerà nei cuori delle opposizioni, ognuno per le proprie valide ragioni. Empatia, dialogo e confronto. Tre forme di potere che ogni animo umano dovrebbe possedere per abbattere rivalità e contrasti.
 


Redazione



Barletta







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