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lunedė, 19  ottobre 2020



12:39:00
Coronavirus, Caracciolo: “Per l'Ospedale di Barletta serve una riorganizzazione degli spazi”
"I posti in terapia intensiva passeranno da 6 a 28"



“Il potenziamento delle strutture ospedaliere finalizzato al contrasto dell'emergenza Covid può rappresentare per l’Ospedale Mons. Dimiccoli di Barletta una grande opportunità di crescita”. Ad intervenire sul tema è il consigliere regionale Filippo Caracciolo.

“Qualche settimana fa - afferma Caracciolo - la Regione Puglia ha stabilito l'incremento di posti letto per quelle discipline mediche ospedaliere che più di altre sono state coinvolte nell'emergenza Covid-19. Presso il Mons. Dimiccoli ad esempio i posti in terapia intensiva passeranno da 6 a 28. Da questo dato può nascere una riflessione sulla riorganizzazione degli spazi del nosocomio barlettano”.

“Dovendosi individuare - spiega Caracciolo - nuovi spazi per questa implementazione di posti letto, si potrebbe pensare alla edificazione nell’area circostante l'ospedale di una nuova ala. Questa nuova struttura potrebbe ospitare non solo la nuova Rianimazione ma anche una nuova Piattaforma Operatoria che possa far fronte alle richieste sempre maggiori di spazi chirurgici e sedute chirurgiche da parte delle varie Unità Operative (Otorino, Ortopedia, Oculistica e Chirurgia) che vedono aumentare sempre più la richiesta di interventi e di prestazioni soprattutto di chirurgia in day service”.

“La nuova struttura - aggiunge il consigliere regionale - potrebbe inoltre ospitare e dare accoglienza a quelle nuove Operative Semplici ultimamente individuate dalla Direzione Generale (Terapia del Dolore, Cardiologia Oncologica) che oggi sono ospitate in spazi angusti ricavati all'interno di altre Unità Operative e le cui potenzialità di crescita dovranno necessariamente svilupparsi in nuovi spazi”.

“A tutto questo - prosegue Caracciolo - va aggiunta la possibilità di rivedere l'assetto organizzativo di tutti gli spazi ospedalieri in particolare riprogrammando il posizionamento sui piani delle varie Unità Operative dividendole nelle due ali e creando così un’ala chirurgica ed una medica. L’ala chirurgica in questo modo la si potrebbe collegare direttamente alle sale operatorie tramite un tunnel dedicato evitando così ai pazienti da operare il transito attraverso percorsi che non tutelano la privacy. La seconda ala sarebbe dedicata alle branche di natura medica”.

“Sono certo - conclude il consigliere regionale - che questa proposta finalizzata al potenziamento dell’offerta all'utenza del Mons. Dimiccoli possa essere accolta positivamente dall’assessorato regionale alla Sanità".


Redazione



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