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giovedė, 5  novembre 2020



09:00:00
Covid-19, Ordine: "Commercialisti e dipendenti in malattia: urge una sanatoria"
La richiesta di attenzione del Presidente dell'Odcec di Trani, Antonello Soldani



«Con l’incalzare della diffusione del contagio da covid-19 è arrivato il momento che il Governo tenga conto nei suoi decreti anche delle emergenze che stanno colpendo alcuni studi di commercialisti e che, di riflesso, non consentiranno ad aziende e persone fisiche di far fronte alle scadenze fiscali delle prossime settimane».
E’ il grido d’allarme lanciato dai commercialisti pugliesi e tra questi anche da Antonello Soldani, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Trani.

La vicenda è ormai delineata: le occasioni di contagio da parte dei professionisti e dei loro dipendenti di studio, anche per effetto del contatto quotidiano con i propri clienti, stanno aumentando a dismisura. E non sono pochi ormai i casi di studi costretti a procedere a scartamento ridotto per l’assenza di personale in stato di isolamento, se non addirittura di contagio conclamato. Emergenza che, ovviamente, si riflette sulla quantità di lavoro assicurato da ciascuno studio professionale a servizio dei propri clienti. Nel frattempo, però, le scadenze fiscali si moltiplicano soprattutto a fine anno e la situazione diventa estremamente complicata, con molte imprese ed altrettanti contribuenti che rischiano di non presentare le dichiarazioni obbligatorie, esponendoli a pesanti sanzioni e contenziosi fiscali.

«E’ bene ricordare – sottolinea Antonello Soldani – che in proposito giace in Senato un disegno di legge che potrebbe risolvere questo problema. Basterebbe infatti far scattare una sospensione automatica delle scadenze fiscali e contributive a favore degli assistiti di studi di commercialisti sottoposti a quarantena o in caso di contagi da covid-19. Ma, io vado anche oltre, vista la situazione di estrema urgenza ed indifferibilità, auspico che la materia venga presa in carico direttamente dal Governo che ben potrebbe inserire il dispositivo all’interno di uno dei tanti Dpcm di queste ore».

Si tratterebbe di una decisione di buon senso. «Bisognerebbe a tutti i costi – conclude Soldani – evitare che al danno dell’emergenza sanitaria ed economica vissuta dalle nostre imprese e dalle nostre famiglie, si aggiunga anche il danno di sanzioni inique nei confronti di chi non ha alcuna responsabilità in merito».
 


Redazione



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