Attualita
domenica, 15 novembre 2020
17:00:00
Ospedale da campo al "Dimiccoli" di Barletta, il sopralluogo con l'esercito e Asl Bat
Caracciolo: "Questa struttura andrebbe ad ospitare pazienti asintomatici con difficoltà"
“Comprendo – afferma Caracciolo – la rabbia dei medici espropriati dei propri reparti ma ora è il momento della responsabilità e dell'unità di tutto il sistema sanitario, è il momento di salvare le vite umane. Bisogna ringraziare medici, infermieri, operatori sanitari, volontari e operatori del 118 per l’abnegazione che ci stanno mettendo ed a loro va offerto da parte di tutte le istituzioni il massimo sostegno”.
“Per questo motivo - prosegue Caracciolo – vanno valutate tutte le soluzioni utili ad alleggerire la pressione sui Presidi Ospedalieri del territorio. In tal senso fondamentale potrebbe essere l’aiuto dell’Esercito a cui va affidato l'allestimento di ospedali da campo sulla scorta di quanto sta accadendo in Regioni come Piemonte, Umbria ed altre.
“La zona adiacente all’eliporto e l'ampio parcheggio nei pressi dell'ospedale Mons. Dimiccoli di Barletta- spiega il consigliere regionale - potrebbero diventare aree utili all'allestimento di una struttura che darebbe grande respiro alle attività dei nostri nosocomi ospitando i pazienti Covid che necessitano di ricovero con stretta sorveglianza medica ma non ancora bisognosi di terapia intensiva. Fondamentale sarà allestire gli ospedali militari da campo nei pressi di quelli civili in modo tale da rendere possibili , ove necessari, eventuali trasferimenti”.
“La sinergia con l’Esercito - prosegue Caracciolo - potrebbe concretizzarsi anche con l'allestimento di covid-hotel nella parte inutilizzata della caserma “Stella” di Barletta. Questa struttura andrebbe ad ospitare pazienti asintomatici con difficoltà a trascorrere in casa il decorso della malattia, quarantenati ma anche operatori sanitari che intendano non rientrare a casa per non mettere a rischio contagio le proprie famiglie”.
“Il supporto dell'Esercito va richiesto con urgenza. Altra strada da seguire – aggiunge il consigliere regionale – è quella della riattivazione dei PTA (ex ospedali) di Trani e Canosa per le attività chirurgiche al momento sospese nei presidi ospedalieri della BAT”.
“La situazione – conclude Caracciolo – è ormai sfuggita di mano. Servono decisioni anche impopolari ma necessarie a salvaguardare la salute dei cittadini e l'economia. Non c'è più tempo da perdere”.
Redazione