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martedė, 17  novembre 2020



07:30:00
Palazzo delle Poste a Barletta, Quarto: ”Un frammento dell'Italia democratica è su quel muro”
"Urge aprire un dibattito pubblico per individuare una strategia chiara"



"Vorrei, da cittadino barlettano più che in qualità di senatore, offrire degli spunti di riflessione su quanto si sta discutendo ultimamente in città. Sembra che debba essere posto in vendita il Palazzo delle Poste di Barletta ed il Comune ha ricevuto una informativa affinché possa valutare l’eventuale interesse ad esercitare il diritto di prelazione, dato che su tale immobile sussiste un vincolo del Ministero per i Beni Culturali. A dichiararlo è il senatore Ruggiero Quarto del Moviemento cinque stelle.

"Sul suo muro esterno risiede la memoria del martirio di 12 innocenti, falcidiati dalle mitraglie naziste il 12 settembre 1943. Ogni singolo foro presente sul muro ci fa risuonare il rimbombo delle mitraglie di chi sterminava le persone sopprimendo la democrazia. Ogni scalfittura sui conci di calcare ci racconta il breve viaggio dei proiettili, che hanno attraversato i corpi inermi dei martiri, increduli per tanta ferocia, e hanno trasportato il sangue innocente sul muro. Per sempre!

Un frammento dell’Italia libera e democratica è su quel muro e il solo pensiero che quel luogo “sacro” possa essere “profanato” da un uso che non sia consono ci dovrebbe turbare. Da qui nasce il desiderio, da molti espresso, che sia acquistato dal Comune, l’unico che, al momento, può garantirne un uso pubblico adeguato.
Ma si pone il problema che le casse comunali non contengono tesori. Proprio la scarsità di risorse economiche rende difficile anche l’ordinaria manutenzione dei numerosi beni monumentali che il Comune possiede, la gran parte dei quali è in pessimo stato e, addirittura, abbandonato al degrado. Inoltre, il patrimonio monumentale privato vincolato è cospicuo e non dobbiamo essere costretti ad inseguire tutte le compravendite di tali immobili, come recentemente successo con il palazzo della Cantina della Disfida. Non potendo acquistare tutto, diventa problematico decidere caso per caso, magari con parametri di giudizio variabili, su onde emotive e senza una visione.

Certo che acquisire al patrimonio comunale ulteriori immobili, avendone tanti di grandissimo pregio inutilizzati e malridotti, ci deve far riflettere. Urge, quindi, aprire un dibattito pubblico per individuare una strategia chiara e lungimirante che riguardi tutti i beni monumentali comunali, al fine di salvaguardarli e renderli fruibili. All’uopo occorrerà decidere una loro destinazione d’uso che sia funzionale per tutti i servizi amministrativi e socioculturali che tanto necessitano alla nostra città. Tale salvaguardia/utilizzo può avvenire o attraverso progetti da candidare a finanziamento pubblico/privato in tutte le svariate occasioni e/o tramite il ricavato delle alienazioni di immobili non di pregio, che eventualmente si deciderà di dismettere.

Se nella visione prospettica che scaturirà per tutti i beni monumentali cittadini, dovesse risultare l’utilità dell’acquisizione del palazzo delle Poste, magari per farne anche nel suo interno un luogo della memoria e della cultura, occorrerà individuare le risorse economiche sia per l’acquisto che per l’uso, onde evitare di incamerarlo per abbandonarlo".


Redazione



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