Pensando alla Villa Bonelli, potrebbero tornare alla mente di chi le conoscesse le parole con cui Nietzche ha descritto, in un passo de La gaia scienza, l’intimità di alcuni luoghi pubblici a contatto con la natura, sempre più necessari e sempre meno frequenti nelle città moderne; il filosofo tedesco racconta questi luoghi come “luoghi silenziosi e spaziosi, di ambia estensione, per riflettere, luoghi con alte e lunghe gallerie per il cattivo tempo o il troppo sole, dove non penetri il rumore delle carrozze e degli imbonitori e dove un più fine senso dell’educazione proibirebbe anche al prete di pregare ad alta voce: costruzioni e giardini pubblici che nel loro complesso esprimano la sublimità del meditare e dell’appartarsi”.
Queste parole rievocano uno scenario non molto dissimile da quello espresso dall’atmosfera dei giardini e della villa Bonelli, vero e proprio gioiello architettonico, testimonianza storica e “polmone verde” della città. L’edificio è una testimonianza pregevole di una villa suburbana ottocentesca, che è stata la residenza di campagna della famiglia Bonelli fino al 1979, anno in cui fu donata al Comune di Barletta. Da allora ad oggi essa è rimasta in stato di abbandono e di costante degrado.
In occasione dell’evento “ Extra Moenia” 29 agosto, si è chiesto ai partecipanti di rispondere ad alcune brevi e semplici domande inerenti al giardino e alla villa Bonelli.
Innanzitutto, un primo dato emerso da questa iniziativa è stata la grande affluenza e partecipazione dei cittadini barlettani e anche dell’hinterland locale, fatto di per sé che denota un grande interesse collettivo nei confronti di questi luoghi.
Su più di 325 partecipanti all’iniziativa, abbiamo raccolto circa 100 questionari compilati, che abbiamo analizzato e confrontato alla ricerca di informazioni utili ad una maggiore conoscenza del rapporto tra i cittadini e gli spazi di villa Bonelli.
In primo luogo, la stragrande maggioranza degli intervistati (89 su 100) ha espresso di frequentare solo sporadicamente la villa, prevalentemente per godere dei suoi ampi spazi verdi, del ricco valore botanico dei suoi giardini, ottimi per passeggiate, giochi e/o svago, o per passare il tempo libero.
Il secondo dato emerso dal sondaggio riguarda le questioni legate alla mobilità e ai servizi pubblici offerti dal Comune. Quasi l’80% degli intervistati dichiara di raggiungere i giardini di villa Bonelli a piedi, mentre solo l’1% utilizza i mezzi pubblici. Ciò denota esplicitamente l’esigenza di un incremento dei servizi di trasporto pubblico per quest’area, dato confermato dalla risposta del 75% degli intervistati, che si dice insoddisfatto di tale servizio.
Inoltre, il dato relativo agli spostamenti pedonali ci ricorda anche che si tratta di un’area strategica di importanza rilevante, poiché situata al centro di un contesto abitativo densamente popolato.
Eppure, nonostante la sua significatività come spazio collettivo a servizio del quartiere e di tutta la città, più del 70% degli intervistati si dichiara non soddisfatto dei servizi generali legati alla manutenzione, quelli legati alla sicurezza e agli arredi urbani, ai servizi sanitari.
La mancanza di servizi e la trascuratezza della villa e di alcune parti dei giardini sono inoltre accompagnati da una altrettanto grave carenza di iniziative socio-culturali, che sarebbero invece ben gradite dai residenti del quartiere (più di 70 cittadini su 100 si ritengono insoddisfatti delle iniziative pubbliche inerenti lo svago, lo sport, l’intrattenimento e la cultura). La villa e i suoi giardini sono raramente scelti dall’amministrazione come teatro di eventi culturali, ricreativi e sportivi, giacché questi luoghi, purtroppo, non sono ancora “ufficialmente” intesi soprattutto, ahinoi, da chi questa città la amministra, come spazi vitali per la cultura e lo spettacolo della città.
Infine, un ultimo dato emerso da questo iniziale sondaggio, riguarda una domanda che potrebbe sembrare secondaria e che invece non lo è affatto. Abbiamo chiesto agli intervistati di raccontarci i loro ricordi, le loro memorie legate ai luoghi di villa Bonelli, e sono emerse storie molto interessanti, ma soprattutto è emerso che tali luoghi sono imprescindibilmente legati ai ricordi d’infanzia degli intervistati. Molte di queste memorie sono legate al rapporto tra nonni e nipoti, fatto che testimonia (come peraltro emerso già in altre parti del questionario) come questo spazio si presti ad essere frequentato soprattutto da anziani e bambini, due categorie indispensabili del sostrato sociale.
Peraltro, vi è forse una questione più significativa da cogliere rispetto a questo dato. Se, in passato questo luogo era molto attivo e “vissuto” dai cittadini del quartiere Borgovilla e non solo, oggi qualcosa è cambiato, tanto che addirittura quasi fisicamente sui luoghi sembra essersi posato un alone di tristezza, di nostalgia, quasi fossero diventati per tutti “luoghi opachi”, ormai solo legati al ricordo, alla memoria, e però oggi in lento declino.
Cercando di fuggire da quest’amara realtà, alla ricerca di un nuovo slancio positivo, che appare quanto mai condiviso e collettivo, le persone intervistate, appartenenti a differenti strati sociali e fasce d’età, hanno le idee chiare: sono in 98 su 100 a richiedere un intervento di valorizzazione dell’intera area, ovvero un progetto di restauro e di riconversione della villa e di riqualificazione del giardino, per attrezzarli nell’ottica di facilitare attività aggregative di natura socio-culturale (biblioteca, sale studio, sale espositive e museali), ludica (ricreativa e didattica) e sperimentale (spazi per co-working e botteghe artigianali).
Gli intervistati si esprimono anche rispetto all’ipotetica futura gestione dei luoghi. Poco meno della metà si dicono favorevoli ad una gestione esclusivamente pubblica di questo patrimonio cittadino; poco più della metà di loro, invece, vorrebbe integrare tale gestione con un rapporto tra il pubblico e il privato.
A valle di questa prima esperienza di prova, elaborata su un campione di cento interviste, e a valle di questi primi ragionamenti – che abbiamo deciso di condividere con la cittadinanza mediante questo articolo – crediamo sia giusto espandere il bacino di partecipazione. In quest’ottica, abbiamo deciso di pubblicare il questionario sui giardini e la villa Bonelli online, all’indirizzo ( https://forms.gle/gSmvvsx5SujJKui88), chiedendo a tutti gli interessati di partecipare, rispondendo ad alcune brevi domande.
L’obiettivo finale del questionario è quello di raccogliere le istanze reali dei cittadini (i dati relativi ai modi di utilizzo, alle esigenze inascoltate, alle carenze dei luoghi, oppure alle suggestioni, alle idee e alle possibilità di cambiamento) per poi incanalarle all’interno di un processo volto alla organizzazione di un concorso di idee "Villa Bonelli, un Passo nel Futuro" a cui potranno partecipare professionisti nazionali e internazionali, e che verterà sul tema del progetto di trasformazione, riqualificazione e restauro degli spazi di Villa Bonelli. Con il supporto del collettivo Laboratorio di immaginazione urbana l’associazione Free walking tour barletta e l’associazione Arci Cafiero.
Il fine ultimo del concorso consiste, perciò, nella costruzione di un parco-progetti per la riqualificazione dell’area di villa Bonelli, da poter valutare, implementare e presentare (si spera in un futuro non molto remoto) a bandi per richiedere finanziamenti regionali, nazionali e/o europei.
Arch. Massimiliano Cafagna, Arch. Giuseppe Tupputi
Laboratorio di immaginazione urbana, Free walking tour barletta, Arci Cafiero