Nonostante i ripetuti accenni ad una presenza ormai massiva di videocamere di controllo sul territorio, le cosiddette “fototrappole”, sussistono frange di inciviltà dure da rodere. Rifiuti buttati in una sorta di “terra di nessuno” (chiamiamola Barletta) già basterebbero per indignare. Dare fuoco a questi cumuli creati a bella posta, diventa infine qualcosa di scellerato.
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«Si tratta di un video choc, mi ha turbato». Così di getto interviene l’amministratore unico di Bar.S.A. S.p.A., spesso portavoce di una migliore coscienza civica in termini ambientali. «Pensare a quanti, la maggior parte dei cittadini barlettani, non avrebbero mai nemmeno ipotizzato una simile condotta mi convince di quanto questo gesto sia censurabile, criminale e definitivamente idiota. Spregevole del rispetto dell’ambiente scatenare un incendio che poteva diventare incontrollabile, e del tutto inutile: sarebbe bastato contattare Bar.S.A. per concordare il ritiro di qualsiasi tipo di rifiuto, o portare il rifiuto stesso presso i nostri ecocentri ovvero la stessa manovra fatta per recarsi in campagna»
Il fare circospetto e la mossa astuta un po’ stonano con l’aspetto apparentemente dimesso dell’uomo ma, in poche mosse, il danno è fatto e le fiamme divampano esalando per la città tutti gli elementi cancerogeni che respireranno anche i nostri piccoli.
«Pur sforzandomi enormemente non riesco a capire le ragioni di questo insulso gesto – precisa Cianci – comunque è bene sapere che le fototrappole, oramai, sono diffuse ovunque ma qui non si tratta di una sorta di sfida tra Bar.S.A. e l’inciviltà, perché continuo a sognare una Barletta pulita, ma di semplice buonsenso e di intelligenza. Atti inutili e fuorilegge come questi saranno combattuti sempre di più. Spero che l’ominide qui ritratto, che si possa riconoscere in queste immagini, abbia un minimo di coscienza oltre che l’accendino facile»