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lunedė, 8  marzo 2021



09:58:00
Vaccinazione ai dipendenti Bar.S.A, nessuna risposta dallo Stato
"Solo il Santo Padre ha levato il suo ammonimento sacrosanto rivolgendosi a tutti con parole intense"



«Colpisce il silenzio, quello che normalmente viene riservato agli invisibili. E colpisce, ancora di più, perché viene dalle massime cariche di Regione Puglia e Stato, alle quali ci siamo appellati per una richiesta di vaccinazione dei nostri dipendenti che consideriamo lecita e umana. Rispondiamo continuando nel nostro lavoro, come se fossimo invisibili ma non lo siamo, senza fiatare nonostante il timore del COVID espresso anche dalle nostre famiglie, ma vogliamo che questa rimostranza faccia rumore».

Si leva una voce importante del territorio, quella dell’amministratore unico di Bar.S.A. S.p.A avv. Michele Cianci, a difesa di una richiesta di vaccinazione verso i propri dipendenti effettuata sin dal 22 febbraio scorso, richiesta che di riflesso è valida per tutte quelle aziende interessate nel comparto di raccolta e trasporto rifiuti.

Destinatari, oltre e soprattutto al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, anche per le loro rispettive competenze al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’assessore alla Sanità e al Welfare Pier Luigi Lopalco al direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro e ai componenti della III commissione – Assistenza sanitaria e Servizi sociali. Ma tale petizione non ha avuto risposta né negativa né positiva nonostante la concitazione e nonostante analoghe richieste elevate da altre aziende del territorio quali ad esempio la S.A.N.B. s.p.a.. Questo fa ancora più male! Non essere considerati affatto crea un grave malessere tra i nostri operatori ecologici.

«Solo il Santo Padre ha levato il suo ammonimento sacrosanto rivolgendosi a tutti con parole intense, ricordando quanto questo vaccino sia dovuto agli uomini e donne impegnate in un lavoro così delicato come il nostro, motore pulsante della normalità della nostra società», precisa Cianci. 

«Parole giustissime quelle del Papa, in una richiesta del tutto equilibrata. Leviamo la nostra richiesta, soprattutto, dopo notizie di alcune vaccinazioni incontrollate fatte a esponenti di alcuni ordini professionali apparentemente senza criterio e senza pianificazione – come leggiamo in note stampa di alcune testate giornalistiche della Toscana e della Sicilia. Aiutateci a non far bloccare mai questa delicata “macchina” organizzativa, che fino ad ora non si è mai fermata, nonostante tutto. La vaccinazione non può essere procrastinata. Non abbiamo chiesto privilegi ma di equiparare i nostri dipendenti alle forze dell’ordine.

Siamo o non siamo operatori di un servizio essenziale? Nessuna prevaricazione e nessuna “furbata”, solo una richiesta che riteniamo ragionevole e fondata e che può essere applicata a tutti gli analoghi operatori del settore di tutta la penisola. In altre regioni molti vaccini non vengono usati e “attendono” decisioni, leggo di scarti di utilizzo fino al 40%: potenziali difese ferme negli arsenali della burocrazia. Usiamo quelli, basta solo un poco di intelligenza e di buon senso».
 


Redazione



Bar.s.a.







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