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martedė, 23  marzo 2021



10:49:00
Progetti utili alla collettività, a Barletta approvati 28 progetti
Attraverso i progetti sono stati messi a disposizione 247 posti



L’Amministrazione comunale di Barletta, consolidando l’orientamento politico secondo cui il sistema di welfare non possa più fondarsi solo su interventi redistributivi di tipo assistenzialistico ma debba comprendere interventi sempre più personalizzati di responsabilizzazione dei beneficiari, ha dato mandato alla dirigente del Settore Servizi sociali di attivare una serie di strategie di inclusione lavorativa e sociale, quali azioni per la promozione del benessere individuale e collettivo, in un’ottica di integrazione dei servizi e delle risorse.
A tale scopo, i PUC, Progetti Utili alla Collettività, si sono mostrati strumenti cruciali.

Pertanto, l’Amministrazione comunale, con delibera di giunta comunale numero 11 del 16/01/2020 e successiva determinazione dirigenziale n.134 del 27.01.2020, come da Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 22 ottobre 2019 n.149,  ha stabilito di dare avvio a un Avviso pubblico per l’individuazione di soggetti interessati a realizzare Progetti Utili alla Collettività.

Nell’ambito di tale procedura sono stati approvati 28 progetti, attraverso i quali sono stati messi a disposizione 247 posti di cui 124 riservati ai beneficiari di Reddito di cittadinanza in carico ai Servizi Sociali e 123 riservati ai beneficiari in carico al Centro per l’impiego.
Nello specifico si tratta di:
  • 7 progetti nell’ambito della tutela dei beni comuni;
  • 10 in ambito sociale;
  • 1 in ambito artistico;
  • 7 in ambito culturale;
  • 3 in ambito ambientale;
Attualmente, nonostante le sospensioni dovute alla pandemia, sono stati attivati sin da maggio 2020 15 PUC nei quali sono stati impegnati 80 beneficiari RdC di cui 75 in carico ai servizi sociali e 5 in carico al Centro per l’impiego.

“Continuiamo a credere in uno strumento – hanno detto il sindaco Cosimo Cannito e l’assessore alle Politiche sociali Maria Anna Salvemini – che si rivelerà utile non solo alla collettività ma anche a coloro stessi che prestano la loro opera nei vari settori previsti, costruendo in tal modo occasioni di apprendimento e creando competenze utili in una auspicabile successiva occupazione. Senza, fra l’altro, trascurare l’aspetto dell’integrazione sociale, nella speranza di essere riusciti, magari, in alcuni casi, anche a infondere fiducia e autostima a persone da troppo tempo fuori dal mercato del lavoro”.
 


Redazione










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