Attualita
martedì, 15 giugno 2021
16:39:00
Workshop Covid-19, Lopalco: "Dopo l'emergenza è l'ora delle riforme"
"Sull'assistenza territoriale c'è la buona notizia che arriveranno i finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza"
“Pandemia Covid 19 in Puglia” è il workshop in corso oggi nella Fiera del Levante di Bari, un evento organizzato dalla Regione Puglia, dal Sirgisl – sistema regionale di gestione integrata della sicurezza sul lavoro e dalla Protezione civile regionale. Obiettivo dell’incontro (“Dalla Resilienza al Progetto del Futuro – la nuova fase e le strategie preventive in ambito sanitario”) analizzare la gestione e la valutazione del rischio nelle Aziende sanitarie, con le strategie operative e i modelli per il futuro.
“La sanità da questa emergenza - ha detto nel suo intervento l’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco - deve uscire migliore. Bisogna utilizzare questo momento di crisi per una riforma profonda della sanità. Noi come amministratori, noi come operatori sanitari, noi come mondo della scienza non possiamo permetterci di avere la memoria corta: da una crisi deve venire fuori un insegnamento. Dobbiamo andare incontro ad un momento di riforme che deve essere anche culturale. Partendo dalle cose più semplici come l’abitudine acquisita, anche negli ospedali, di lavarsi le mani, di utilizzare il gel. Potrebbe sembrare un problema minore ma già solo attraverso questa semplicissima pratica nel prossimo futuro salveremo parecchie vite umane.
Poi c’è l’aspetto delle riforme, riforme profonde che secondo me devono riguardare la prevenzione e l'assistenza territoriale.
Sull'assistenza territoriale c'è la buona notizia che arriveranno i finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza. Saranno risorse importanti che permetteranno di ristrutturare o costruire ex novo diversi presidi territoriali come ospedali di comunità o case della salute. La riforma di tutto il sistema della assistenza territoriale deve poi accompagnarsi alla riforma della prevenzione. La prevenzione deve cambiare, dobbiamo rivedere i dipartimenti di prevenzione che erano fino a ieri fortemente improntati ad attività di controllo e verifica e che dovranno invece diventare le vere cabine di regia dei programmi di prevenzione. Il piano di vaccinazione ci ha insegnato quanto sia stato importante aprirsi al territorio, all’interoperabilità tra i settori, alla digitalizzazione. C’è davvero una prateria di riforme da fare. Il futuro lo dobbiamo costruire ora e lo dobbiamo costruire con il concorso di tutti”.
“Quella di oggi - ha detto il direttore del Dipartimento Sanità Vito Montanaro - è un’occasione anche per un incontro con i direttori generali delle Asl, perché è utile in questo momento, dopo la fase del bilancio, attivare la fase della programmazione e della pianificazione verso il futuro. Dobbiamo pensare in modo diverso l’attività di screening, pensare in modo diverso l’attività della vaccinazione poiché, ad ottobre e novembre, quando ci sarà l’avvio per la campagna storica vaccinale antinfluenzale ad essa dobbiamo aggiungere la campagna anti Covid che sicuramente, per quello che ci stanno consegnando gli esperti, prevederà una sorta di richiamo per coloro che hanno già fatto il vaccino nei mesi precedenti”.
“La Protezione civile - ha detto il dirigente della Protezione civile regionale Mario Lerario - fin dall’inizio dell’emergenza è entrata a supporto della sanità perché questa è una emergenza di carattere sanitario.
Oggi siamo alla terza edizione di questo workshop di aggiornamento. La protezione civile interviene a supporto della sanità ma anche di altri settori, della vita economica e sociale, allorquando ci sono delle catastrofi di portata straordinaria che richiedono l’adozione di strumenti straordinari. La giornata di oggi è il momento per fare il punto della situazione.
Lo scenario è in continuo cambiamento. È stata messa su una squadra dal presidente Emiliano che fa capo all’unità di crisi il cui responsabile è la Protezione civile regionale e l’obiettivo è quello di avere sempre una visibilità di quelle che sono le prospettive, fare una analisi delle situazioni, leggere i segnali anche deboli e provare a programmare”.
“I risultati che abbiamo avuto durante questa seconda ondata della pandemia - ha commentato il direttore generale del Policlinico Giovanni Migliore - confermano che il sistema sanitario regionale, attraverso lo sforzo di programmazione che era stato ben disegnato, ha dato risposte adeguate ed efficaci grazie all’impegno ed alla competenza dei nostri professionisti. L’azienda Policlinico è stata quella che in Italia ha trattato contemporaneamente il maggior numero di pazienti Covid, sperimentando modelli organizzativi innovativi centrati sull’utilizzo del padiglione per le maxi emergenze in Fiera. Abbiamo trattato un numero molto elevato di pazienti critici affetti da Sars cov2 e oggi siamo in grado di riprendere velocemente le attività assistenziali ad alta specializzazione per i pazienti no Covid così come ci si aspetta da una grande struttura ospedaliera all’avanguardia come il Policlinico di Bari”.
A margine, l’assessore Lopalco ha risposto ad alcune domande dei giornalisti sull’attualità legata al Covid. Sull’utilizzo di un vaccino diverso per i richiami l’assessore ha detto: “C’è qualcuno che ha ancora dei dubbi, che teme effetti strani o magari una scarsa protezione. Abbiamo già un paio di studi che dimostrano che una seconda dosa fatta con il vaccino Pfizer dopo una prima dose AstraZeneca produce un livello di risposta immunitaria molto buona. Non sono ancora studi numerosi, non ci sono ancora evidenze molto robuste però ci sono. Non è la prima volta che utilizziamo per una campagna vaccinale dei vaccini diversi. Non dimentichiamoci che noi abbiamo sconfitto la poliomielite utilizzando una schedula di questo genere. Quindi niente paura, se il ministero della Salute e il CTS ha dato questa indicazione seguiamola tranquillamente. Se vogliamo affrontare l’autunno con più tranquillità, anche alla luce del fatto che le varianti arriveranno, dobbiamo avere una copertura con almeno due dosi di vaccino. Perché si è visto che due dosi di vaccino, fino ad oggi, con tutte le varianti note hanno offerto un’ottima protezione. Dobbiamo fare in modo di utilizzare lo spazio estivo per offrire la prima dose a tutta la popolazione ancora vaccinabile e completare con la seconda dose quelli che hanno già ricevuto la prima”.
Redazione