Attualita
venerdì, 23 luglio 2021
10:39:00
“Tutta mia la città”: un progetto del Cafiero per una scuola inclusiva
Si riafferma il valore della scuola quale luogo di formazione della persona e del cittadino
Il superamento dell’emergenza della pandemia del Covid-19 può avvenire efficacemente se si riafferma il valore della scuola quale luogo di formazione della persona e del cittadino, radicato nel proprio territorio e sostenuto dalla partecipazione attiva di tutta la comunità, per restituire spazi e riannodare le relazioni bruscamente interrotte e vitali per lo sviluppo emotivo, affettivo, sociale e identitario.
Il progetto “Tutta mia la città” del Liceo Cafiero vuole essere un abbraccio simbolico alle studentesse e agli studenti partecipanti al fine di recuperare la fiducia in se stessi, riattivare le capacità comunicative, di osservazione e di ricerca. Inoltre, è un’occasione importante per sviluppare la creatività e il pensiero critico. Per questo le docenti Cianci Anna Rosa, Deluca Anna, Dimonte Angela hanno voluto fermamente attivare, nell' ambito del Piano ministeriale Scuola Estate, questo percorso itinerante a carattere esperienziale e laboratoriale che si realizza soprattutto en plein air e open space. Prendendo spunto dal titolo della canzone dell'Equipe 84 "Tutta mia la città" le stesse hanno inteso legare la riscoperta e la rilettura della propria città di Barletta all’arte, alla storia locale, all’educazione civica, alle tecniche fotografiche e scenografiche, alla sociologia e all’urbanistica. Gli studenti, muniti di macchine fotografiche professionali, effettuano scatti, apprendendo dal vivo le tecniche per inquadrare edifici, paesaggi, scorci, monumenti e interni con l'esperto Francesco Corvasce.
Il percorso formativo si prefigge anche di creare un ponte con il prossimo anno scolastico, per preparare le ragazze e i ragazzi alla frequenza in presenza del Liceo Cafiero. Il nutrito gruppo eterogeneo, inclusivo e interculturale formato da studentesse e studenti provenienti da ogni classe che, partendo dai giardini del Castello, dopo i circles time di socializzazione previsti per ogni incontro, procede alla esplorazione dei luoghi noti e meno noti con l’ottica della cittadinanza attiva.
Essi hanno già visitato il Castello e l'area circostante, oggetto di attenzione pubblica in questo ultimo periodo, la Cementeria Buzzi, per conoscere sia la realtà produttiva attuale, legata anche alla tutela dell'ambiente, che l'archeologia industriale; la Cattedrale e i suoi sotterranei; la Chiesa del Santo Sepolcro, soprattutto come importante crocevia per accoglienza dei pellegrini che transitavano per Gerusalemme. Anche le sette rue sono state oggetto di studio, di analisi e di scoperta, partendo dalle simbologie del luogo e dal loro assetto urbanistico. Grande attenzione è stata riservata al quartiere legato alla villa Bonelli e a via Canosa con il "prima" rappresentato nel dipinto di Raffaele Girondi e il dopo contemporaneo; immergersi nel verde per scoprire tesori nascosti, come la serra, purtroppo in stato di abbandono, il campo di cricket o le statue con gli sberleffi. Una preziosa presenza che sta accompagnando il virtuoso gruppo itinerante è quella della dottoressa Erica Davanzante, guida turistica attenta alle dinamiche culturali della città di Barletta e impegnata in diversi progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana.
Nel rispetto poi dell'Agenda 2030 il gruppo sta riflettendo sull'importanza del terzo settore e della solidarietà, conoscendo alcune realtà barlettane come la Caritas. Save the children e l' Ambulatorio popolare. Il giorno 14 luglio poi, soprattutto nell'ambito dell'educazione civica e poi della storia e dell'arte, il gruppo ha fatto visita alla Prefettura. Una guida speciale e particolarmente gradita, competente e accogliente, è stata lo stesso Prefetto, il dott. Maurizio Valiante.
Le ragazze e i ragazzi, con vivo interesse , hanno appreso l'importanza della presenza di un presidio autorevole che rappresenti il Governo in ogni provincia italiana, a tutela della sicurezza e della serenità dei cittadini. Gli stessi studenti si sono entusiasmati nel visitare l'unità operativa della Protezione civile per le emergenze e hanno posto domande e osservazioni al Prefetto, il quale ha risposto con puntualità e precisione, evidenziando come sia necessaria la collaborazione fra l' Istituzione e la Scuola, come vadano valorizzate in ogni cittadino le buone pratiche e l'importanza di fare rete ai fini della sicurezza in tutto il Territorio. Il Palazzo del Monte di pietà che ospita la Prefettura è uno scrigno prezioso di storia e di arte, anche contemporanea.
"Tutta mia la città" proseguirà a fine agosto con ulteriori visite itineranti della città e una full immersion nel fenomeno della street art, che si sta sviluppando in particolar modo nella zona nuova di Barletta. Gli allievi apprenderanno le tecniche pittoriche, scenografiche e scenotecniche spiegate dell'esperto De Santis Fabrizio. Il progetto formativo ed educativo si concluderà settembre con la realizzazione e l'allestimento di una mostra fotografica, anch'essa itinerante e l'organizzazione di un relativo contest. Il percorso è stato accolto con grande calore ed entusiasmo dalle famiglie delle studentesse e degli studenti che vi partecipano.
Michele Porcelluzzi