Si sarebbero scagliati con calci e pugni contro il personale sanitario i parenti di una ventitreenne di Cerignola morta nella sera di ieri durante un intervento chirurgico avvenuto al Policlinico Riuniti di Foggia. Secondo le prime informazioni trapelate, subito dopo la notizia del decesso della ragazza sotto i ferri, una cinquantina di persone sarebbero entrate nel reparto di chirurgia toracica ed una ventina di loro sarebbero entrate in contatto con il personale sanitario. Un chirurgo, colpito da diversi pugni, ha riportato ferite e contusioni, mentre una dottoressa avrebbe riportato la frattura di una mano. Il resto del personale si sarebbe barricato in una stanza allertando le forze dell’ordine. Sul posto è giunta la polizia di stato che ha riportato la calma e che adesso indaga per identificare gli autori della violenta aggressione. Secondo le ricostruzioni, la ragazza era rimasta gravemente ferita in un incidente stradale avvenuto diverse settimane fa; dopo giorni trascorsi in Rianimazione, la stessa era stata trasferita in un altro reparto del Policlinico ed era in attesa di sottoporsi ad un intervento chirurgico 'programmato' che sarebbe poi diventato 'urgente'. Quella avvenuta nella tarda serata di ieri non è il primo caso di aggressione al Policlinico di Foggia. Il 17 aprile scorso ad essere aggredita al Riuniti la Primaria del Pronto Soccorso. Solo qualche giorno prima, il 6 aprile, a subire percosse una dottoressa che svolgeva il turno di notte, picchiata da un paziente in stato di agitazione con la complicità della moglie. Il 23 marzo un paziente giunto in codice rosso, vittima di un incidente stradale riuscì a ferire un medico rianimatore dell'elisoccorso con una prognosi di 25 giorni, un medico del pronto soccorso con cinque giorni di prognosi, due infermiere e un oss con prognosi dai due ai tre giorni.