Cronaca
mercoledì, 26 marzo 2025
13:12:00
Andria: aggrediscono poliziotti e aizzano un pitbull, arrestati due fratelli
Il servizio di Amica9 Tv
Due fratelli pregiudicati di Andria, di 20 e 24 anni, avrebbero trasformato un normale controllo di polizia in una violenta aggressione contro gli agenti, colpendoli con calci e pugni e liberando un pitbull contro di loro. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, avrebbe portato all’arresto di entrambi: il primo sarebbe stato fermato sul posto, mentre il secondo, già agli arresti domiciliari, si sarebbe dato alla fuga a bordo di una bici elettrica, rendendosi irreperibile per alcune ore. Secondo la ricostruzione dei fatti, tutto sarebbe iniziato quando una pattuglia della Polizia di Stato si sarebbe recata presso l’abitazione di uno dei due fratelli, sottoposto ai domiciliari per reati legati agli stupefacenti. La situazione sarebbe poi degenerata rapidamente: entrambi avrebbero reagito con estrema violenza, scagliandosi contro i poliziotti e istigando il cane ad attaccarli. Gli agenti, feriti nella colluttazione, sarebbero riusciti a bloccare il fratello maggiore, mentre il più giovane si sarebbe dato alla fuga. I poliziotti avrebbero dovuto ricorrere a cure mediche presso il Pronto Soccorso federiciano, mentre il ventiquattrenne sarebbe stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni pluriaggravate. Su disposizione della Procura di Trani, sarebbe stato condotto in carcere, con la successiva convalida della misura cautelare. Il fratello minore, evaso dai domiciliari, sarebbe stato rintracciato il giorno successivo dalla Squadra Mobile e arrestato per evasione, oltre che per violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Anche per lui il GIP avrebbe confermato la custodia cautelare in carcere. A complicare ulteriormente la sua posizione sarebbe stata una falsa accusa lanciata contro i poliziotti: durante l’udienza di convalida, avrebbe dichiarato di essere stato picchiato dagli agenti con lo sfollagente. La Procura di Trani avrebbe subito disposto accertamenti medico-legali in carcere, che avrebbero smentito la sua versione.
Giuseppe Schiavone