La politica non è morta.
Se politica vuol dire evidenziare problemi e bisogni della città, pensarne le soluzioni, discutere della vita della polis, non solo non è morta ma ha ritrovato il suo vero spirito, lo spirito di servizio per il bene comune.
Lo stesso spirito di servizio che ha animato il Coordinamento cittadino dell’Azione Cattolica che ha organizzato la tavola rotonda con i candidati alla carica di sindaco di Barletta, nell’auditorium della parrocchia San Paolo Apostolo, mercoledì scorso.
Il dialogo, e persino la dialettica accesa, fanno parte dell’agone politico, certo meglio se scevri da provocazioni fini a se stesse che non arricchiscono, ma alle provocazioni si impara, col tempo, a non cedere.
La cosa più importante è che il confronto non sia mancato.
Abbiamo avuto l’occasione di farci conoscere, senza i filtri dei media, dei monitor dei computer, dello schermo di uno smartphone e di quello della tv.
Ringrazio per questo gli organizzatori della tavola rotonda, la parrocchia e l’azione cattolica cittadina, il moderatore della serata Rino Daloiso, e ringrazio il presidio di “Libera” di Barletta, per il contributo al dibattito con le sollecitazioni sui temi della legalità e sulle sorti dei beni confiscati alla criminalità organizzata e ai clan.
Dall’educazione ai principi di legalità e convivenza civile si deve ripartire in questa città e lo si deve fare nelle scuole e in tutte le agenzie educative.
Le forze dell’ordine, la magistratura devono fare la loro parte, a loro tocca la repressione, a noi tutti il dovere di lavorare per prevenire i fenomeni di marginalizzazione sociale, per togliere terreno alla criminalità, per sottrarle teste e manovalanza.
E per farlo utilizzeremo il patrimonio confiscato alla criminalità organizzata, che potrà essere destinato a social housing, per far fronte alle emergenze abitative della città, e anche alle realtà e associazioni che propongano progetti che concorrano, anch’essi, a creare anticorpi alla criminalità e ai fenomeni di devianza.
I valori della democrazia sono stati evidenziati nella serata grazie anche ai codici etici elaborati dalla presidenza diocesana dell’Azione Cattolica e improntati alla lezione di Aldo Moro e rivolta soprattutto ai più giovani.