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mercoledė, 10  aprile 2024



10:25:00
Palazzina via Roma, il Pd “Si crei un luogo della memoria, chiediamo consiglio comunale”
La nota del gruppo consiliare



“I luoghi del crollo di via Roma devono diventare un’area della memoria per le future generazioni. Rilasciare un permesso a costruire in quello spazio ed informare la cittadinanza solo a cose fatte è stato un atto inopportuno. Per questo motivo chiediamo la convocazione di un consiglio comunale sul tema”. Così i consiglieri comunali del Pd Rosa Cascella, Lisia Dipaola, Giuseppe Paolillo, Santa Scommegna, Adelaide e Massimo Spinazzola subito dopo aver depositato una richiesta sottoscritta anche dai consiglieri di Coalizione Civica Carmine Doronzo e Michela Diviccaro, dalla consigliera di CON Rosa Tupputi e dai consiglieri Antonello Damato e Luigi Dimonte delle liste Emiliano Sindaco di Puglia e Puglia Popolare. 

“Nei giorni scorsi - affermano i consiglieri- abbiamo appreso a mezzo stampa dell’avvio di lavori in via Roma a ridosso dei luoghi del crollo. Il sindaco si è subito affrettato a riaffermare la volontà di ripristinare al termine degli interventi gli spazi vuoti dove il 3 ottobre 2011 si abbatterono le macerie della palazzina crollata sotto le quali morirono quattro operaie di un opificio e la figlia 14enne del titolare. Questa risposta non ci soddisfa”.

“Il crollo di via Roma - affermano i consiglieri- rappresenta una ferita indelebile per la città di Barletta. Per questo, occorre un progetto basato sulla memoria, che non può non avere radici forti nella cultura della legalità e nel rispetto. Un progetto che sia simbolo di un futuro migliore. Ce lo chiede tutta la cittadinanza, ce lo chiede il ricordo di Maria, Antonella, Matilde, Giovanna e Tina”.

“La nostra richiesta di consiglio comunale - concludono i dem- nasce dalla volontà di impegnare l’amministrazione a trovare una soluzione progettuale adeguata in grado di coniugare l’esigenza della memoria con quella della riqualificazione urbana, ad onorare le vittime ed evitare che la logica dell’urbanizzazione a tutti i costi possa essere sfregio per un luogo di dolore e a sospendere il permesso di costruire e valutare un’eventuale progettazione di opera pubblica, spazio della memoria”.


Redazione










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