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mercoledė, 25  settembre 2024



13:27:00
Bari, completato il lavoro della Commissione d'accesso
Il servizio di Amica9 TV



La commissione d’accesso nominata dal Viminale per valutare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale di Bari ha completato il suo lavoro. Insediatasi il 26 marzo scorso dopo i 130 arresti per presunto voto di scambio politico-mafioso che ha visto l’arresto di una consigliera comunale e messo l’Amtab in amministrazione giudiziaria. Gli iniziali tre mesi di lavoro della Commissione sono stati poi prorogati a sei producendo una relazione finale che sarebbe già stata consegnata al prefetto di Bari, Francesco Russo, che a sua volta sarà chiamato a trarre le conclusioni e formulare una sua proposta al ministero dell’Interno, il quale a sua volta, in caso di scioglimento del consiglio comunale, dovrà far passare il tutto dal Consiglio dei ministri e dal Presidente della Repubblica. La nuova amministrazione comunale, lo ricordiamo, guidata sempre dal centrosinistra con il nuovo sindaco Vito Leccese, è stata eletta a giugno ma i fatti messi sotto la lente d’ingrandimento riguarderebbero il lasso di tempo dell’ex Sindaco Decaro, adesso Eurodeputato. Ma mentre a Bari sale la preoccupazione per ciò che avverrà, da Brindisi l’Onorevole D’Attis, vicepresidente della commissione Antimafia afferma: “Il commissariamento dei Comuni è un tema di estrema delicatezza, che ha investito diversi enti locali, nel tempo, chiudendo anche esperienze amministrative che contribuivano con qualità allo sviluppo dei territori. A tal proposito, formalizzerò la richiesta alla Commissione Antimafia di rivedere, in seno al comitato che se ne occupa, i casi di scioglimento come quelli dei Comuni di Ostuni, Squinzano e Carovigno dove i sindaci, peraltro, sono poi stati dichiarati candidabili. Se ci sono casi come questi, che lasciano sullo sfondo il dubbio sull’opportunità del commissariamento, d’altra parta è necessario un lavoro rigorosissimo su tutti i fascicoli allo studio dei commissari del ministero e da parte dei prefetti: le regole devono essere chiare per tutti. So che anche queste considerazioni sono all’attenzione del Ministro Piantedosi. Su tutto questo ritengo che sarà importante verificare la possibilità di un aggiornamento della normativa. Ciò a tutela dei tanti sindaci che svolgono con passione e trasparenza il loro servizio alla comunità, spesso finiti nell’agone senza motivi conclamati, ma anche nei confronti delle comunità che vanno difese dal fenomeno di infiltrazione mafiosa nella gestione della pubblica amministrazione”, ha concluso il Forzista.
 


Giuseppe Schiavone










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