Politica
lunedė, 13 gennaio 2025
14:24:00
Puglia: centrosinistra diviso dall'emendamento Laricchia
Atteso un vertice con le forze di maggioranza
L’emendamento Laricchia ha diviso ulteriormente il centrosinistra Pugliese ma l’obiettivo del Partito Democratico regionale è quello di ricompattare i cocci. In giornata, infatti, pare che i dem abbiano in programma un vertice di maggioranza con Azione, Per la Puglia e il gruppo Con soprattutto per correggere il tiro alla norma della consigliera Pentastellata. Il partito di Giuseppe Conte avrebbe rifiutato l’invito del PD al vertice di maggioranza e con esso pare che abbia ricompattato le divisioni interne tra la Laricchia e il resto del gruppo consiliare. De Santis e Campo, rispettivamente segretario regionale dei Dem e Capogruppo in Consiglio Regionale, avevano commentato con queste parole l’emendamento della Pentastellata: “La norma sulle nomine di competenza del presidente della Regione, affermano, è tecnicamente inapplicabile e politicamente inopportuna. La sua applicabilità è tecnicamente inficiata dalla natura discriminatoria dell’esclusione di professionisti, tecnici ed esperti candidatisi al Consiglio regionale. Sotto il profilo politico, la sua applicazione otterrebbe il paradossale risultato di riportare sotto il controllo della politica, con il voto del Consiglio regionale, indicazioni che si vorrebbero sottrarre al presidente della Regione, contraddicendo lo spirito e la ratio di tutte le norme, anche costituzionali, che hanno affidato ai vertici amministrativi la responsabilità della scelta proprio per sottrarle alle influenze dei partiti,” conclude il gruppo del Pd. Per il momento, la macchina amministrativa pugliese sembra essersi fermata allo scontro sulle nomine. Dall’altro lato c’è un’altra battaglia, il famoso emendamento sui sindaci: sempre nel fatidico consiglio regionale del 18 dicembre, lo ricordiamo, passò un emendamento che non consente ai sindaci che stiano per concludere il quinquennio di candidarsi al consiglio regionale, previe dimissioni di sei mesi di anticipo rispetto alle elezioni. Ma per abrogare entrambi gli emendamenti, c’è bisogno di una maggioranza compatta e di numeri che per il momento, stando alle voci di corridoio, Emiliano non avrebbe. Azione, nel frattempo, ha proposto una modifica della legge elettorale, non a caso in questi giorni dove i numeri servono e come. Anche perché, nel prossimo consiglio regionale, potrebbero approdare grandi temi: dalla possibile riforma dell’Arpa, alle nomine tra le altre per le Arca, Arif e Pugliapromozione.
Giuseppe Schiavone