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Politica
giovedė, 18  gennaio 2018



18:22:00
Prof. Quarto: "Anno politicamente importante per Barletta"
La nota del docente di geofisica dell'Università di Bari



Si voterà il 4 Marzo per il Parlamento e a fine primavera per il Comune.

È pur vero che i parlamentari non hanno vincolo di mandato, ma gli eletti del nostro collegio avranno il dovere di rappresentare anche il nostro territorio con gli annessi problemi di rilievo nazionale, affinché siano risolti o assistiti dalla politica centrale. Inoltre, per le successive elezioni comunali, l’importanza sarà ancora più sostanziale per la qualità della vita locale.

I problemi che ci attanagliano sono numerosi e gravi. Lo spettro è largo e va dall’ambiente alla cultura, dall’economia all’urbanistica, dalla sanità allo stato sociale, dallo sport alla sicurezza. Mi  soffermerò sui problemi ambientali, per mestiere, sensibilità ecologista e loro gravità nel nostro territorio, date le loro ripercussioni sulla salute, paesaggio, economia e cultura.

Un gravissimo problema ambientale che merita la ribalta nazionale è costituito dal fiume Ofanto, fortemente inquinato dagli scarichi fognari, industriali e agricoli nel suo vasto bacino. Il carico inquinante sfocia a mare con grave danno per l’ecosistema marino e per la balneabilità delle acque prospicienti Barletta. La Regione Puglia nel 2007 istituì il Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto, area naturale protetta che va da Candela alla foce. Di fatto, tale istituzione non è servita a nulla e, data anche l’interregionalità del bacino fluviale, non si riesce a salvaguardare e valorizzare questo bene ambientale di inestimabile valore, che, tra l’altro, attraversa luoghi ricchi di storia (le antiche città di Compsa, Venusia, Canusium, Cannae, la nostra vituperata Canne!). Ebbene, chi va a Roma, in sintonia con i livelli locali, deve battersi affinché il fiume e una larga parte del bacino diventino Parco Nazionale (funzionante!), perché sia tutelato e divenga fonte di uno sviluppo sostenibile (agro-alimentare, ciclo-turismo, turismo naturale e culturale, …).

Un altro grave problema ambientale è legato al canale Ciappetta-Camaggio. Chiamarlo bomba ecologica non è per nulla esagerato. Inquinatissimo! È una lama che nasce sulle Murge, attraversa Andria (anche in sotterraneo), si “arricchisce” dei reflui del depuratore e sfocia ad Ariscianne, come cloaca. Per tale problema basterebbe forse la sola buona volontà politica locale (controlli dei sistemi fognali andriesi, buon funzionamento del depuratore, lotta agli scarichi abusivi, …). Ma per risoluzioni strutturali rilevanti (idea di un bypass di Andria), che mitighino il rischio idraulico e ambientale, il livello nazionale è indispensabile.

Tale lama/canale e l’Ofanto stringono, con una manovra inquinante a tenaglia, il nostro litorale, poi trafitto “mortalmente” da una ventina di canali di scolo pluviale inquinati (tra cui il famigerato canale H), ammazzando il mare, negandoci una sua tranquilla fruibilità e impedendo un sano sviluppo turistico-balneare, che tanto fiato potrebbe dare alla nostra sofferente economia.

Di rilievo nazionale sono la tutela e valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale storico-architettonico-archeologico del nostro territorio: castelli, chiese, musei, palazzi monumentali, borghi storici, antiche masserie, siti archeologici (di notevole interesse, e purtroppo anche trascurati, proprio quelli della bassa valle dell’Ofanto: Canosa, Canne, San Mercurio, Madonna del Petto, San Lazzaro). Bisogna avere la consapevolezza che gli investimenti economici per i beni culturali sono ad altissimo rendimento!

Importante può essere il ruolo degli eletti in parlamento per le politiche sui rifiuti che affliggono il nostro territorio con discariche e co-inceneritori. I rifiuti tombati e bruciati sono un errore industriale e sociale! Può essere corretto da politiche nazionali e locali mirate al loro recupero come materia seconda da riusare-riciclare.

Per la vivibilità cittadina sarà fondamentale il ruolo del prossimo Sindaco e Amministrazione Comunale, perché sul fronte ambientale lato sensu molto dipenderà dalle politiche locali (monitoraggi delle aree industriali e bonifiche ambientali di acque e suoli inquinati, efficientamento dei sistemi fognali e contrasto agli sversamenti abusivi; corretta depurazione delle acque e uso dei reflui affinati per l’irrigazione, messa al bando dei diserbanti, lotta alle discariche abusive di rifiuti e relativi incendi, mitigazione dell’inquinamento dell’aria causato dal traffico urbano, tutela e sviluppo delle coste comunali, organizzazione dell’assetto urbano e arresto del consumo di suolo con un Piano Urbanistico Generale di grande valenza ambientale-sociale-culturale; …). Naturalmente, per gli aspetti strutturali alquanto onerosi dei problemi ambientali, occorrerà cooperare con i livelli politici sovracomunali.

Sarebbe il caso che le candidature alle due elezioni che riguardano Barletta siano richieste/offerte per affrontare e risolvere i problemi su esposti e i tanti non trattati. Le candidature devono essere agganciate a programmi credibili e realizzabili, di forte valenza ambientale-culturale. Abbiamo bisogno di un territorio bello e vivibile che potrebbe poi innescare processi socioeconomici virtuosi.

Siamo nati per vivere o per sopravvivere?

Il nostro impegno civico e il nostro voto determineranno la risposta!

Ruggiero Quarto (Docente di Geofisica – Università di Bari)
 


Redazione










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