All’1,30 dopo l’ennesima sospensione, si consuma l’ultimo colpo di scena della maratona che ha visto le forze politiche impegnate a modificare la legge elettorale nell’ultimo giorno utile. In piena notte il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, ha dovuto prendere atto della mancanza del numero legale causa le numerose assenze tra i banchi dell’opposizione e dichiarare la chiusura dei lavori, circostanza che coincide con la conclusione dell’attività della X legislatura.
L’intervento del capogruppo del Pd, Paolo Campo spariglia le carte: “piuttosto che stare qui a discutere del nulla – accusa Campo indicando i 1950 emendamenti come causa della decisione – è meglio affidarsi a quanto il Governo nazionale farà sostituendosi al Consiglio regionale in tema di doppia preferenza di genere”
Seguono l’uscita dall’aula di numerosi esponenti del governo e della maggioranza. Restano tra i banchi le opposizioni che contestano quello che Nino Marmo, capogruppo di FI, definisce “abdicazione della maggioranza dal proprio ruolo nell’ultimo giorno in cui la legislatura si spegne”
Ed è ancora Marmo a spiegare il rifiuto opposto dalla maggioranza alla proposta di mediazione che questa volta sono le opposizioni a proporre: ritiro di tutti gli emendamenti, approvazione immediata della doppia preferenza di genere, conferma del 60% della presenza massima di un genere rispetto all’altro con il mantenimento della ammenda pecuniaria che si inasprisce con l’inammissibilità delle liste a decorrere dalla 12. Legislatura.
Non c’è tempo per discuterne. In aula non ci sono consiglieri in numero sufficiente per proseguire.