"È inquietante, più della sfuriata del Sindaco, il silenzio del Partito Democratico"
"Nei giorni scorsi, il gruppo consiliare di Coalizione civica, di cui faccio parte, ha lanciato un appello per ridare dignità politica alla nostra città di fronte ad un’Amministrazione comunale alla deriva del familismo più gretto e di un’evidente inefficacia, rivelata a chiare lettere dal fatto che il rendiconto finanziario presentato in Consiglio comunale non è stato votato unanimemente neanche dai sostenitori della Giunta. Inoltre i contenuti di questo rendiconto appaiono preoccupanti: basti pensare che sono citati con tutta disinvoltura 2 milioni di euro di Imu non riscossa". Sono queste le parole del consigliere comunale di Barletta Michelangelo Filannino.
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La replica del Sindaco mi chiama in causa direttamente e costringe, mio malgrado, ad accennare a questioni personali. Infatti egli rimprovera il capogruppo di Coalizione civica perché "ha accolto nella sua maggioranza transfughi provenienti da altre formazioni politiche, che si sono fatti eleggere e poi hanno tradito l’elettorato”. Premesso che tranfuga è chi “abbandona il suo posto di combattimento per passare al nemico” ed io avversario di Cannito lo ero già prima, il transfuga-traditore sarei io.
Mi corre allora l’obbligo di chiarire che sono stato eletto, con un risultato superiore alle attese, nelle file del Movimento 5Stelle, che è passato da un solo consigliere a quattro. Ho poi abbandonato il M5S in totale dissenso nei confronti della scelta di allearsi con la Lega di Salvini e le sue politiche razziste, sovraniste e autoritarie. Rifarei questa scelta altre cento volte. Peraltro il recente voto della piattaforma Rousseau conferma la mia previsione che il M5S sarebbe dovuto tornare in un campo moderato e democratico e anti sovranista: mi pare di aver visto giusto. Il sindaco Cannito, come molti altri, confonde la fedeltà a un simbolo politico con la fedeltà alle idee ed ai valori: infatti, rimanendo nel Consiglio comunale, non solo non ho tradito l’elettorato, ma ho anche evitato che il voto di quell’elettorato finisse in un contesto lontano dalle loro idee. Vale la pena in proposito ricordare che, a differenza del sindaco Cannito, ho beneficiato di un ampio saldo positivo nel voto disgiunto.
Dopo le dimissioni dal M5S, come prevede il regolamento del Consiglio comunale, sono passato nel Gruppo misto. Qui forse Cannito ha dimenticato che pochi giorni dopo, misteriosamente, due Consiglieri della sua coalizione sono passati anche loro nel Gruppo misto, prendendosene la presidenza e mettendomi in minoranza. Per questo motivo ho chiesto di aderire al gruppo di Coalizione civica per evidenti affinità di idee e li ringrazio per aver trovato al loro interno un’accoglienza aperta e rispettosa.
"Tornando all’articolo sulla dignità della politica a Barletta - conclude il consigliere di Coalizione Civica, è inquietante, più della sfuriata del Sindaco, il silenzio del Partito Democratico che tradisce appieno quella vocazione al dibattito politico che dovrebbe essere il suo fondamento. Resta il fatto che senza quel gruppo di Consiglieri prestati alla giunta Cannito e al suo familismo travestito da civismo, questa non avrebbe i numeri per restare in sella. E’ questa la politica desiderata dai Barlettani?"