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Politica
giovedė, 8  marzo 2018



13:30:00
ESCLUSIVA - Sen. Azzollini: “Vince il grande disagio sociale del Sud”
“Servono risposte ai cittadini. Sulle liste FI? Si poteva fare meglio”



Prosegue l'analisi del voto da parte della politica nazionale e locale. Torna a parlare a BarlettaNews24.it il Sen. Antonio Azzolini, per lunghi anni parlamentare, più volte presidente della Commissione Bilancio del Senato e già sindaco di Molfetta. Con grande stupore, il Senatore molfettese è risultato, nei mesi scorsi, tra i grandi esclusi dalle liste di Forza Italia per le elezioni politiche del 4 marzo.

Senatore bentrovato, partiamo subito con un commento al voto ed, in particolare, di quest'ondata dei 5 Stelle...

L'avanzata dei grillini evidenzia il grande disagio sociale che vi è in Italia ed al Sud in particolare (dove ha fatto manbassa di voti). E' questo quanto emerge dalle urne ed il motivo principale per cui il centrodestra deve subito mettersi a lavoro e ricostruire un'azione, un pensiero forte che guardi soprattutto al Mezzogiorno. Per il resto, si poteva fare di più nella composizione delle liste, per cercare di vincere in qualche collegio in più. I sondaggi di gennaio si sono affievoliti, nonostante il buon risultato del centrodestra che è comunque la coalizione più votata dagli italiani.

Quando spinge sul Mezzogiorno, oltre ai 5 Stelle, si riferisce necessità di una forza più a Sud nel centrodestra italiano, considerato l'exploit della Lega?

Certo, la Lega ha preso voti anche al Sud così come il Movimento 5 Stelle con la promessa del Reddito di Cittadinanza per chi è senza lavoro ha saputo intercettare un disagio che nel Mezzogiorno d'Italia è di vaste proporzioni. Spetta a noi del centrodestra, adesso, rispondere in maniera 'reale e diversa' dai grillini alle esigenze dei cittadini. I cittadini hanno bisogno di risposte concrete e non di promesse irrealizzabili come quella del Reddito di Cittadinanza. Dobbiamo pensare a come introdurre i giovani nel lavoro del lavoro e a come reintrodurre i disoccupati ad una vita normale.

Tornando al dato politico, se si fosse candidato Lei nel suo collegio, le cose sarebbero cambiate?

Non sono abituato a ragionare con il senno di poi ma con il senno del momento. Io sono qui e continuo a lavorare per il centrodestra e per il mio territorio.

Sempre in Forza Italia? Certo!

Da cosa bisognerà ricominciare in casa azzurra? Bisognerà recuperare l'enorme potenziale che ha in dote un partito che conta tanti bravi amministratori locali che avrebbero potuto dire la loro in questa partita. Oltre a loro, sarà necessario dotarsi di nuove energie.

Quando parla di bravi amministratori si riferisce, ad esempio, alle mancate candidature di Giorgino ad Andria oppure di Scatigna a Locorotondo? Non solo, ce ne sono tanti bravi.

Che ne pensa della composizione dei 'listini' plurinominali con candidati spesso estranei al territorio? Mi limito a dire che sarebbe servita una più attenta riflessione.

Al momento, non c'è un vero vincitore. Ora che succede, l'Italia avrà comunque un suo Governo? Il centrodestra è sicuramente maggioritario in Parlamento ed è ad oggi la forza politica con più chance di costruire un Governo. Confido nell'esperienza del Presidente Berlusconi affinchè si possa dare stabilità al nostro Paese.

L'alleanza coi 5 Stelle? La escludo. Lo ha detto più volte lo stesso Berlusconi.

E come si fa senza una maggioranza? Bisogna trovare convergenza sui temi, non possiamo paralizzare il Paese. Le scadenze europee e la necessità di rispondere ai problemi dei cittadini ce lo impongono su questioni importanti che hanno determinato il voto come l'immigrazione e l'emarginazione sociale del Sud-Italia. Tornare al voto riproporrebbe gli stessi scenari. Bisognerà, successivamente, metter mano nuovamente alla legge elettorale.

 



Redazione










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