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martedì, 28  novembre 2017



12:20:00
Va bene la pista ma lo stadio?
I tifosi del Barletta scrivono a Lotti e Malagò



Ill.mo Ministro per lo Spot Luca Lotti,
Ill.mo Presidente CONI Giovanni Malagò,
siamo a scriverVi anzitutto per ringraziarVi a nome della Città di Barletta per quanto fatto al fine di dar lustro ad un grande uomo di vita e di sport quale il nostro concittadino Pietro Mennea.
La “Freccia del Sud” è stato campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980 e primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19"72; detiene, inoltre, tutt'ora, il record italiano dei 100 metri piani, con il tempo di 10"01. Mennea ha rappresentato e continuerà a rappresentare l'Italia nel Mondo: simbolo di dedizione e passione, di uno sport sano e pulito (la sua Fondazione e le sue battaglie contro la piaga del doping ne sono soltanto un esempio). Un orgoglio per la nostra Città la Vostra attenzione, il Vostro impegno, la Vostra presenza, in un Paese che quando vuole, in poco tempo, sa riconoscere personalità importanti del passato per costruire un futuro migliore. L'opera realizzata, mediante il Piano “Sport e Periferie” (frutto della sinergia tra Governo e CONI) oltre ad omaggiare il grande Pietro, è da ritenere strategica per le generazioni attuali ma soprattutto per le generazioni future. Duole il cuore però nel dover constatare della realizzazione di una pista d'atletica in una struttura quella dello stadio comunale “Cosimo Puttilli”, ad oggi, inagibile. Quanto si registra rappresenta uno dei più grandi paradossi del nostro Paese e rovina la gioia di un'intera Città, desiderosa di inaugurare e, di conseguenza, utilizzare il nuovo impianto. A maggio del 2015, i cittadini di Barletta apprendevano dell'avvio del cantiere (per i lavori allo stadio) con partenza a giugno del medesimo anno. L'appalto aggiudicato da una ditta di Nocera Inferiore, prevedeva la demolizione e la ricostruzione della tribuna centrale e l'applicazione di strutture metalliche cosiddette tubolari da applicare in prossimità dei settori preesistenti: gradinata, curva sud e curva nord. L'operazione avrebbe consentito una maggiore capienza per un totale di 8.474 posti (posti per diversamente abili compresi). Il costo dell'opera, si leggeva, sarebbe ammontato a 2.999.976 euro, di cui circa 600mila derivanti dal Comune di Barletta ed il restante importo derivante da un finanziamento di Rigenerazione Urbana proveniente dalla Regione Puglia (FONDI FESR 2007/2012). Per la realizzazione della stessa erano stati previsti 140 giorni circa. I lavori sono andati a rilento, trovando conclusione nei mesi passati con la consapevolezza della sopravvenuta inagibilità dello stadio. A lavori in corso, difatti, inchieste giornalistiche fanno emergere dall'Amministrazione Comunale delle difficoltà nel completamento dell'opera. La struttura viene ritenuta, come detto inagibile, con la necessità di nuovi interventi finalizzati al consolidamento statico e all'adeguamento sismico. Tali interventi risultano necessari per una maggiore sicurezza degli spalti e, quindi, delle strutture metalliche applicate oltre che dell'area sottostante (per la realizzazione di spogliatoi, depositi e servizi igienici). Incredibile quanto accaduto: sono passati circa sei anni (2011) dalla prima progettazione dei lavori al “Puttilli” ma ad oggi nulla si sa sul futuro, su come intervenire per ridonare la struttura, nella sua interezza, ai barlettani e a noi tifosi. Una grossa tegola, in considerazione, della grossa mole di società sportive operanti nella nostra Città ma soprattutto per la prima squadra di calcio: la squadra che ci fa battere il cuore! L'inagibilità del “Puttilli” ha costretto il nostro glorioso club (con trascorsi in serie B e serie C) a doversi trasferire per una stagione a Canosa di Puglia e, da due anni a questa parte, a doversi allenare e giocare presso il “Manzi-Chiapulin”, un impianto sportivo realizzato anni fa per le società minori e le scuole calcio. L'assenza di uno stadio VERO ha allontanato l'imprenditoria locale e da una tradizione come quella calcistica molto forte in città. Il calcio rappresenta per noi una passione, il Barletta un'amore incondizionato. Siamo stanchi di dover soffrire per colpa di terzi ma soprattutto delle promesse di tanti anni. Quello delle strutture è un problema atavico del nostro calcio italiano. Crediamo che in un Paese come si deve e che funzioni si sarebbe dovuti assistere all'inaugurazione dell'intera struttura e non di una pista d'atletica in uno stadio dove nessuno mai ci potrà entrare. Vogliamo assistere allo spettacolo dello sport e tornare a tifare per i propri colori. Ci sarebbero da scrivere ancora lunghe pagine sul passato ma noi non vogliamo farlo, vogliamo andare oltre e pensare al futuro. Per tutti i suddetti motivi Vi chiediamo IMPEGNO e CREDO SPORTIVO nella risoluzione di un problema che rischia di trasformare lo stadio “Puttilli” in un'opera incompiuta, degradata dal tempo e dimenticata col tempo. NOI non vogliamo questo ma vogliamo semplicemente quanto avrebbe voluto, se in vita, una grande personalità come Pietro. Se Mennea fosse stato con noi, difficilmente, avrebbe consentito tutto questo. A VOI, oggi, il compito di regalare a Pietro quella Cittadella dello Sport, quel pubblico barlettano in uno stadio che lo ha sempre sostenuto, seguito, incoraggiato, portandolo alla conquista del mondo con la speranza di sfornare dal nuovo “Puttilli” di Barletta altri nuovi campioni italiani.


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