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mercoledė, 16  febbraio 2022



11:04:00
"La musica come inno alla vita": intervista al rapper barlettano Siffa
Il suo ultimo progetto musicale parla di criminalità e desiderio di rinvincita



E’ cresciuto tra gli scaffali di vinili dei colossi del rock e dei cantautori italiani: Battisti, Battiato e Bennato. E poi a casa si ballava sulle note pop. Il barlettano Francesco Piazzolla, in arte Siffa, non ricorda un periodo della sua vita che non abbia una colonna sonora. Una passione quella per la musica trasmessa dai suoi genitori, a 12 anni comincia a ballare breakdance perché “l’hiphop - ha spiegato durante la nostra intervista - mi ha dato un’identità: potevo esprimermi attraverso l’arte associata a un genere musicale che mi ha colpito fin da subito”.
 
Prima breaker, legato quindi alla cultura hip hop, poi a causa di un incidente si è reinventato. Ci racconti come è avvenuto “l’incontro” con la cultura del rap.
 
“In realtà quando cominciai a ballare e scoprire quel mondo così affascinante ai miei occhi, nel mio gruppo c’era già chi faceva rap, prevalentemente freestyle. Un giorno per caso nel locale dove ci riunivamo, ci provai anch’io, quel giorno lo ricordo ancora: facemmo freestyle per 4 ore, sicuramente di basso e scarso livello ma lì cominciò tutto. Poi c’è stato l’incidente e la musica ha avuto un ruolo fondamentale in tutta questa follia: è una delle poche cose che mi tengono vivo. Potrà sembrare una frase fatta ma davvero nel mio caso il rap mi ha salvato”.
 
Francesco non esprime il suo sé solo attraverso la musica, ma attraverso il disegno, le sue illustrazioni dal tratto forte e deciso, perché la vita gli ha insegnato che non è tutto rosa e fiori. L’arte è il suo megafono. Molteplici le sue collaborazioni artistiche. Musica, testi e videoclip sono spesso realizzati sotto lo stesso tetto perché spinti dalla passione: “Vogliamo mandare un messaggio ed esprimere ciò che nelle nostre vite private non riusciamo a raccontare – spiega Francesco. Realizziamo tutto noi o quasi per un’esigenza artistica e anche economica, perché tutto ha un prezzo”.
 
Lei aveva avviato un progetto importante prima che si fermasse tutto a causa del Covid. Lo racconti.

“Il progetto “Sottopressione” è una raccolta di pezzi in collaborazione con Dj Sten interamente prodotto da lui: dal reggaeton al rap classico pubblicato nel 2019. Il progetto complessivamente tra streaming Spotify e visualizzazioni video supera i 250.000 click. Il mondo della musica attuale è frenetico e non si ferma mai soprattutto per chi come me cerca di emergere in un contesto ostile. E’ difficile sostenere le spese ma tra serate e sponsor riuscivamo a tenere viva la nostra musica. poi è arrivato il Covid. Io per due anni sono stato allettato per problemi fisici ma nonostante ciò sono riuscito a realizzare alcuni progetti. Con il Covid ho subito un duro colpo sia economico che emotivo perché essendo un soggetto a rischio ho dovuto tagliare qualsiasi contatto umano. Ma sono forte, predisposto al cambiamento per ovvi motivi ho imparato ad adattarmi”.
 
Ci parli del suo ultimo progetto musicale. Si tratta di una fotografia purtroppo molto reale. Barletta, la sua città è stata cornice di violenza. Il suo racconto parla di un ragazzo: “Peppe” che non riesce a tirarsi fuori dalla criminalità.
 
“Sono cresciuto per strada e conosco bene certe dinamiche. Io cerco di descrivere una situazione, poi sta all’ascoltare trarre conclusioni. Credo ci sia un problema di fondo che diventa ogni volta reale nel momento in cui realizzi che rischi di essere ammazzato se non paghi da bere alla persona sbagliata. Questa non è la mia opinione sia chiaro, questi sono fatti oggettivi, sono cose reali, sono fatti di cronaca. Io mi limito a descrivere ciò che accade con qualche rima ad effetto. Di ragazzi come “Peppe” ce ne sono centinaia che non hanno avuto alternative perché viviamo in un contesto dove le istituzioni sono assenti, il lavoro a nero non permette una vita dignitosa e il divario sociale si fa sempre più grande”.
 
Ma si tratta solo di un tassello del tuo puzzle. Hai realizzato testi che parlano di rinascite come “Fiori di Loto”, amore come “La nostra relazione” e di abuso di potere come “Art. 323”.

“Una volta pubblicato il pezzo vado oltre, sono già proiettato verso il prossimo anche perché le canzoni sono come i tatuaggi: ti ricordano quei momenti e io detesto ricordare perché purtroppo la mia vita è caratterizzata da eventi tragici. Ovviamente ci tengo, perché ogni singolo tassello mi ha portato qualcosa in più del precedente che, complessivamente, creano il mio percorso musicale che nonostante tutte le avversità mi ha regalato emozioni inestimabili e mi fa sentire vivo”.
 
Adesso le tocca la consueta ultima domanda dei giornalisti: Cosa vede Siffa nel suo futuro? Io ci vedo tanta arte!

“Questo non posso saperlo perché ho imparato a mie spese che la vita può cambiare in un attimo. Posso dirle che ho tanta musica pronta per essere pubblicata e vorrei riuscire a realizzare la mia prima mostra come illustratore. Vorrei che nel futuro ci sia più lealtà tra le persone e che si dia più valore alla vita.”

Videoclip Peppe
https://www.youtube.com/watch?v=x8SUgFLy2Js

Videolyrics Calmo
https://www.youtube.com/watch?v=N7_ldIzQLE0

Instagram Siffa https://www.instagram.com/siffa_i2.0/
Instagram Fcr https://www.instagram.com/ficarelli.francesco.fcr/

 


Antonella Filannino



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