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giovedė, 19  maggio 2022



08:29:00
Geografia del caporalato, studenti a lezione su “un'autentica piaga”
Presentazione del quaderno curato dalla Flai Cgil nazionale venerdì 20 maggio



La Flai Cgil ha lanciato una nuova iniziativa, quella dei “quaderni” monotematici sullo sfruttamento del lavoro agricolo. Il primo quaderno ha il titolo “Geografia del Caporalato”, curato dall’Osservatorio Placido Rizzotto sarà presentato venerdì 20 maggio alle ore 11,00 nell’Auditorium dell’I.I.S.S. agli studenti del quinto anno del Liceo Scientifico e Istituto Alberghiero di Margherita di Savoia. Si tratta di una pubblicazione finalizzata a creare focus su alcune questioni e dinamiche sull’illegalità e sullo sfruttamento”.

I lavori si apriranno con il saluto di Valentino Di Stolfo, dirigente scolastico dell’I.I.S.S. “Aldo Moro” di Margherita di Savoia ai quali seguirà l’introduzione del professor Giovanni Sardaro per poi passare alla presentazione del primo Quaderno Geografia del Caporalato a cura di Matteo Bellegoni dell’Osservatorio Placido Rizzotto e Flai Cgil Nazionale. Interverranno Antonio Gagliardi, segretario generale Flai Cgil Puglia; Rachele Grandolfo, Viceprefetto della provincia di Barletta-Andria-Trani; Michele Valente, segretario generale Cgil Bat; Mattia Suriano dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Foggia; Santa Loredania Lasala responsabile della vigilanza ispettiva Inps (Bari-Bat).  Presiede il segretario generale Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti.
“Riteniamo opportuno parlare con gli studenti dell’ultimo anno di due scuole secondarie, prossimi tra qualche mese ad entrare nel mondo del lavoro perché anche a loro va fatto conoscere questo grave problema del caporalato che riguarda l’agricoltura ma non solo. Molte volte nella civiltà moderna si pensa che questo fenomeno non è più presente o magari appartiene ad altra epoca, ma difatti non è così”, commenta Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat. “Oggi questo fenomeno ci fa tornare indietro nel tempo, pensando a ciò che accade nell’intermediazione illecita di manodopera in cui ‘qualcuno’ interviene nello stabilire quali sono i diritti, l’orario di lavoro e il salario. Per queste ragioni occorre continuare a dare tanto, a partire dalla conoscenza per contrastare il fenomeno cercando di sconfiggerlo, dando dignità, diritti e giusto salario alle lavoratrici e ai lavoratori”.

“Il primo ‘Quaderno’ fa parte della nuova linea editoriale del rapporto ‘Agromafie e Caporalato’ dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai nazionale. Uno strumento di ulteriore approfondimento, che fornisce una mappa operativa utile e facile da leggere, sul tema dell'economia non osservata e del lavoro irregolare in agricoltura ma anche una vera geografia del caporalato, regione per regione”, spiega Antonio Gagliardi, segretario generale Flai Cgil Puglia. “Tante, troppe sono le storie che raccontano di moderni schiavi, di caporali che imperversano impuniti nelle campagne e nelle città, di donne dell’est Europa, di giovani braccianti africani migranti sfruttati nelle campagne pugliesi. Storie di uomini e donne migranti che in decine di migliaia vivono in appositi ghetti ai limiti della civiltà, funzionali alla raccolta dei prodotti e al profitto, utilizzate da aziende agricole che per la maggior parte fruiscono anche di finanziamenti pubblici. 

Parlare alle giovani generazioni di un’autentica piaga, soprattutto nel settore primario, che coinvolge immigrati e italiani, da sud a nord della penisola, non solo è doveroso ma è elemento di civiltà per costruire quelle coscienze in grado di opporsi alle moderne schiavitù e ai fenomeni distorsivi del mercato del lavoro, troppo spesso governati da sfruttamento lavorativo che si spingono alle soglie di vera e propria coercizione. Ai giovani studenti che rappresentano le future generazioni imprenditoriali e la nuova forza lavoro del Paese vogliamo spiegare che la piaga del caporalato si può combattere sviluppando la rete del lavoro agricolo di qualità prevista dalla legge 199/2016 ma anche potenziando il ruolo dell’Ispettorato nazionale del lavoro”, conclude Gagliardi.
 


Redazione



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