Attualita
domenica, 22 maggio 2022
09:54:00
Manifesto per la Cultura a Barletta: "La città dei giovani"
Giuseppe Lagrasta, scrittore, saggista e presidente del Comitato Dante Alighieri-Barletta
Un Manifesto per la Cultura dei giovani a Barletta, vorrebbe suggerire e indicare, in modo propositivo, un decisivo cambio di passo: riflessivo, progettuale, organizzativo, mirato alla costruzione di percorsi finalizzati alla risoluzione dei molteplici problemi che assillano i giovani onde definire modalità di interventi concreti, al fine di delineare un ampliamento degli spazi e dei luoghi sicuri in cui le attività giovanili dovranno svolgersi.
Il Manifesto per la cultura e per la città dei giovani, vorrebbe invitare comunicare invitare alla riflessione in merito a una gioventù, in mutevole cambiamento, coinvolta nella costruzione dell’identità digitale, (tra insidie e modalità condivise per saper vivere la Rete), nell’evoluzione delle dinamiche imposte dalla società googoliana e dalle condizioni di nativi digitali.
Un mondo googliano che non trasmette sicurezze, che apre strade composte da sabbie mobili, che offusca gli orizzonti di senso e affida alle giovani generazioni responsabilità che vanno oltre le loro responsabilità rispetto alla dimensione umana che affrontano in tale periodo storico.
Per conoscere la condizione giovanile, è necessario attivare una riflessione profonda, continua e attenta sulle plurime realtà, sulle diversificate " condizioni sociali umane ed esistenziali", che i giovani, nel qui e ora, sono costretti a vivere tra mille difficoltà; allora si invita a esaminare le coordinate progettuali che possano consolidare, in un futuro prossimo, una società civile, via via riportata a una dimensione umana; tale riflessione consentirà di raccogliere le istanze provenienti dalle fasce deboli e fragili e dai giovani in formazione e in via di definizione di un portfolio di competenze europeo e internazionale.
Per promuovere una città dedicata alla promozione della cultura dei giovani, sarà necessario produrre azioni interdisciplinari, di educazione informale e non formale, mirate a costruire percorsi di ricerca e approfondimenti per definire interventi tesi all’innovazione per connettersi alle reti culturali, creative, ideative e produttive, europee e internazionali.
Allora richiamare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile promossa dall’Onu, sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 paesi membri delle Nazioni Unite, costituita da 17 obiettivi, ci consente di riflettere su quanto afferma l’obiettivo 11, “Città e Comunità Sostenibili” che a sua volta, così recita: “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili” mentre l’obiettivo 11.4 indica di: ”Potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale”; invece il punto 11.7 riferisce che: “Entro il 2030, fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri inclusivi e accessibili, in particolare per donne, bambini anziani e disabili.” L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, disegna spazi umananti, dialoganti e socializzanti, da implementare e consolidare nella loro precipua e fondamentale funzionalità, collegando gli orizzonti reticolari tra la città, l’Ente Provincia, la Regione di afferenza e i Ministeri dedicati, che con politiche culturali adeguate ai bisogni richiesti dalle comunità territoriali dovranno pur confrontarsi e stabilire linee di intervento.
Risulta fondamentale, quindi, individuare, elementi fondanti relativi a una città integrata dalla cultura ecologica, innestata alla Cultura della città dei giovani barlettani, quale piattaforma attiva di riferimento per approfondire i temi dell’ecologia, dell’educazione ambientale e dell’educazione alla legalità, di cui si sente estremo bisogno. Infatti, l'alfabeto dell'ecologia giovanile, ad un primo e generale impatto, ricavato da un ipotetico brain-storming (speculare all’esperienza maturata sul campo da chi scrive), si concretizza con la formulazione di una mappa composta da parole – chiave, indirizzate a formulare un alfabeto dell’ecologia plurale, quali: “testimonianza, ecologia, natura, relazione, spazio, disagio, nonluoghi, luoghi, formazione, empatia, infanzia, paesaggio, città, sicurezza, vita, rispetto, legalità, salute, educazione, clima, cultura.”
Una mappa culturale e metacognitiva, quella declinata, ipotetica, provvisoria e non esaustiva, che, crediamo, possa figurare come mappa partecipativa, utile per leggere i dati ambientali, monitorare gli eventi, verificare e valutare gli esiti, così da essere in grado di formalizzare le linee guida per la cultura ambientale, l’educazione all’ecologia e alla legalità, rivisitate alla luce della condizione dei giovani, futuri protagonisti in una città ecologica, e culturalmente avanzata.
Pur tuttavia sarà necessario generare delle interazioni reticolari tra università (sedi staccate), teatri, cinema, associazioni musicali, istituzioni territoriali, istituzioni scolastiche, enti di ricerca, associazioni di volontariato, associazioni sportive per l’educazione alla salute e alla promozione del benessere psico-fisico, associazioni culturali e di promozione turistica, librerie, biblioteche, Centri per l’educazione degli adulti, coalizzate e interagenti per la formazione delle giovani generazioni in all’educazione finanziaria, alla storia dell’arte, alla storia locale e alla storia nazionale ed europea, alimentando lo sviluppo di reti inter-organizzative con strutture interattive, per esempio, come quelle turistico-alberghiere, tese a valorizzare la marcata vocazione culturale e artistica del territorio di afferenza.
In una città visiva, immaginativa, creativa, una città immaginata e una città vissuta, coabitano sia la società economico-produttiva integrata che la città della Disfida di Barletta, culturale, creativa e integrata da una società giovanile che chiede spazio per poter, insieme alle istituzioni preposte, "percorrere di una nuova strada ecologica, civica, culturale, emancipativa e performativa, con capacità di negoziazione e mediazione, dialogante e costruttrice di ponti" affinché sia possibile rielaborare una "mappa dialogico- istituzionale propulsiva nel dirimere i vasti problemi all’orizzonte civile e sociale."
Una città che promuove cultura e si connota attraverso una sua rete progettuale culturale deve ripensare l’offerta formativa e culturale territoriale attraverso l’attivazione, per esempio, del Conservatorio Musicale Provinciale che ben si integra alla Cittadella della Musica Concentrazionaria e alla realizzazione di un Museo dell’Olio e del Vino, marcando vieppiù la città di una sede che testimoni la Memoria dell’archeologia industriale barlettana, costituita da una società imprenditrice e operaia che per anni ha promosso la cultura calzaturiera e quella della Moda.
Giuseppe Schiavone