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venerdė, 27  gennaio 2023



13:31:00
Aldo Piccione contro lo sfruttamento ed emarginazione dei lavoratori
L'arte come rivendicazione sociale



Negli anni 60 e 70 l’Italia ha subito grandi trasformazioni sociali, politiche ed economiche. Sono gli anni della terza rivoluzione industriale ma anche gli anni della rivoluzione operaia; del capitalismo e delle lotte sindacali; dell’autunno caldo e delle contestazioni studentesche; del sogno industriale e delle migrazioni; dell’abbandono dei campi e della catena di montaggio; dello spopolamento delle città rurali e delle grandi città del triangolo industriale; del consumismo e dei ritmi di lavoro massacranti; dello sfruttamento e dell’emarginazione, degli anni di piombo e delle conquiste sociali. In tale contesto si pone la figura di Aldo Piccione, “pittore ribelle”, che attraverso l’arte denunciava un mondo lavorativo e sociale in cui il lavoratore era solo un numero di un ingranaggio economico.

Aldo Piccione, era nato a Corato ed insegnava nel Liceo Artistico di Bari, aveva davanti a sé una carriera di artista e di docente, ma preferì l’impegno sociale. Lascia la scuola e si tuffa nel mondo dell’industria per vivere da operaio e denunciare, con le sue tele, l ‘essenza dello sfruttamento e dell’emarginazione. Piccione, nelle sue opere, eleva a dignità artistica il grido di dolore degli oppressi, degli emarginati, dei lavoratori dell’industria e della terra.  Tratti forti e neri, come rughe di volti segnati dal tempo e dalla fatica, penetrano nella tela alla ricerca di verità nascoste. Il suo realismo pittorico è profondo e segna la condizione umana che soffre, lotta, cade, si rialza ma mai si da per vinto. Aldo Piccione, è scomparso 5 anni fa ma il suo essere artista fuori da ogni schema è di grande attualità. Quel sogno vissuto da chi dal sud migrava al nord,  lo vive oggi chi tenta di attraversare il “cimitero del mediterraneo” per approdare sulle nostre coste.

Oppressione, sfruttamento, emarginazione sociale dei migranti di oggi, sono le stesse condizioni vissute dai migranti italiani negli anni 60 e 70. Per questo le tele, i disegni, le sculture di Aldo Piccione vincono il passare del tempo e continueranno sempre a gridare la voglia di giustizia sociale.
 


Cataldo Colamartino



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