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martedė, 7  marzo 2023



08:00:00
"I dialoghi di AVIS Barletta": evento in occasione della Festa della donna
Sabato 11 marzo dalle ore 17.45 alle ore 20.00



AVIS Dona e AVIS Donna, questo lo slogan per la prima edizione dei Dialoghi di AVIS Barletta in occasione della festa della donna. Sabato 11 marzo dalle ore 17.45 alle ore 20.00 presso il Circolo Unione di Barletta sito presso i Giardini De Nittis di viale Giannone, si svolgerà un incontro tutto al femminile organizzato dall’AVIS Comunale Barletta in collaborazione con il Centro Studi Barletta in Rosa.

Moderatrice della serata sarà la presidentessa del centro Studi la prof.ssa Maria Grazia Vitobello e sarà aperta da un preludio musicale a cura della chitarrista Barlettana Ilaria Lionetti, laureatasi in chitarra classica presso il Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari e che ha suonato in qualità di chitarrista con l’Orchestra del Conservatorio di Musica di Bari per il concerto “A Nino Rota”.

Tra gli ospiti del Talk Show, la dr.ssa Marina D’Alagni Direttrice f.f. del Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Barletta, e le donatrici avisine impegnate in vari campi della società civile come la prof.ssa Filomena Lamacchia del Liceo Scientifico di Barletta con la studentessa Angela Petruzzelli, la prof.ssa Damiana Riefolo dell’istituto ITET Cassandro-Fermi-Nervi con la studentessa Raffaella Bizzoca, la sig.ra Maria Assunta Paolillo atleta dell’associazione Barletta Sportiva, la dr.ssa Antonella Cascella presidentessa dell’Ordine degli Ingegneri della BAT, la dr.ssa Isabel Bianca Santo medico del centro trasfusionale dell’Ospedale di Barletta e la dr.ssa Anna Sinesi del servizio civile universale di AVIS Barletta. Il tema dell’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, sarà la donazione di sangue vista dalla parte delle donne.

"Sono molti ancora - scrive il dott. Leonardo Santo, Presidente AVIS Barletta -, i pregiudizi esistenti sulle donazioni di sangue: la paura di soffrire, di sentirsi male, di arrecare danno al proprio corpo per fare del bene ad un ipotetico paziente, e poi ancora il timore di contrarre delle malattie frenano incredibilmente quello che potrebbe essere un atto d'amore non soltanto verso il prossimo, ma anche verso sé stessi."


Redazione



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