Nell’ UE il settore dei trasporti produce il 27% delle emissioni di gas serra. In Italia, secondo i dati MIMS, il settore dei trasporti pesa per il 30,7% delle totali emissioni di CO2 del paese e il 92,6% di tali emissioni è attribuibile ai trasporti stradali per passeggeri e merci. Il trasporto pubblico su ruote e rotaie necessita pertanto di essere decarbonizzato per far si che ci si possa spostare in maniera sostenibile senza impatti sulla salute del pianeta. In tal senso i treni ad idrogeno sono un valido banco di prova, nelle tratte non elettrificate come alternativa alle motrici a gasolio. In Italia 28% delle linee non è elettrificato, su oltre 16 mila km di binario, ben 4700 non sono elettrificati.

Una situazione che fa viaggiare 1250 treni alimentati a diesel. L’idrogeno non richiede la realizzazione di infrastrutture elettriche, ma consente ai treni di circolare sulle infrastrutture ferroviarie esistenti. Il funzionamento del treno è semplice: dotati di celle a combustibile, l’idrogeno e l’ossigeno presenti nell’aria vengono convertiti in elettricità. L’Europa tramite il finanziamento del Pnrr favorisce l’acquisto e utilizzo di treni ad idrogeno per le tratte non elettrificate in regioni ad alto traffico passeggeri ed un alto utilizzo di treni diesel come Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Umbria Basilicata. La Puglia non ha perso tempo ed ha ottenuto tramite il PNRR 37 milioni per stoccaggio di idrogeno e per realizzare stazioni di rifornimento e per rinnovare le flotte su linee non elettrificate del Salento.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha approvato il progetto che vede ferrovie del Sud Est come soggetto attuatore stanziando  13,4 milioni di euro per la realizzazione di impianti di produzione, stoccaggio e rifornimento di idrogeno e 23 milioni per l’acquisto di nuovo materiale rotabile alimentato a idrogeno. Le linee interessate saranno, Lecce-Gallipoli, Novoli-Gagliano, Casarano-Gallipoli.