Attualita
domenica, 30 aprile 2023
12:54:00
Le riflessioni del sindaco di Barletta Cannito, per il 1° MAGGIO
Il mio augurio e quello dell'Amministrazione comunale
Il 1° Maggio è una ricorrenza dal forte valore simbolico sul piano sociale e
istituzionale. Nasce con l'intento di ricordare l'impegno dei movimenti
sindacali e gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo
lunghe, aspre battaglie. È, notoriamente, una giornata dedicata alle
problematiche del lavoro ed alla tutela dei diritti dei lavoratori.
Noi, come Amministrazione Comunale riferimento per il territorio,
abbiamo assunto l’impegno di fare la nostra parte per generare
opportunità che si traducano in nuovi posti di lavoro e contribuire
fattivamente allo sviluppo economico della nostra comunità.
Senza lavoro non c’è giustizia sociale: infatti alla Festa dei Lavoratori si è
sempre accostato un momento di lotta e rivendicazione per affermare la
giustizia, i diritti, la sicurezza, l’uguaglianza, l’urgenza di salari giusti. Sono
le parole d’ordine di oggi e di sempre in questa celebrazione di cui si
ricordano, dal passato più remoto, i diritti e le conquiste dei lavoratori ad
ogni latitudine.
Il mio augurio e quello dell’Amministrazione voglio indirizzare, con
autentica sincerità, a tutte le donne e gli uomini che con il proprio operato
contribuiscono alla crescita economica del Paese, affinché possano farlo
sempre in sicurezza senza rischiare di perdere la vita sul posto di lavoro,
come una cronaca mai avara di queste notizie purtroppo ci segnala.
Un auspicio ancora più caloroso e sentito voglio rivolgere a chi è alla
ricerca di una occupazione che non svilisca la propria dignità e
professionalità, in nome di una umanità sostanziale che deve prevalere,
sempre e ovunque. Che si parli di giovani, madri o padri di famiglia in
cassa integrazione, di esodati.
Un cenno particolare voglio dedicare alla figura femminile. Papa
Francesco ci ricorda che il prezioso apporto della donna alla vita sociale
deve essere valorizzato e retribuito senza disparità. Non è infatti
tollerabile, per una società che si definisce civile, immaginare differenze
nel trattamento e negli stipendi a parità di qualifica, soprattutto in un
contesto che non di rado obbliga le donne a una dolorosa, conflittuale
scelta: carriera o famiglia?
Che sia, quindi, una festa dei lavoratori di intensa meditazione e di
proficuo impegno per migliorare, in generale, le politiche del lavoro,
affinché queste diventino realmente uno strumento che attribuisce
dignità.
Buon 1° maggio a tutte e a tutti!
Redazione