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sabato, 13  maggio 2023



10:14:00
Campese domanda a Cannito: "La proposta di PUG è conforme al DPP approvato?":
Il Consiglio Comunale di Barletta, in data 23 aprile 2018, approvò il Documento Programmatico Preliminare



Il Consiglio Comunale di Barletta, in data 23 aprile 2018, approvò il Documento Programmatico Preliminare per la redazione del Piano Urbanistico Generale. Il DPP approvato risultò modificato rispetto alla bozza di DPP adottata dalla giunta comunale nell’aprile 2017 grazie agli emendamenti da me proposti, e approvati dal consiglio comunale, che, oltre ad eliminare elementi di contraddittorietà presenti nel DPP, ne modificava le scelte strategiche per la redazione del PUG.

Entrando nel merito delle modifiche sostanziali promosse con gli emendamenti:
  • la proposta di DPP adottata prevedeva un fabbisogno abitativo al 2031 di ulteriori 20.300 stanze da costruire, ma tale analisi risultava deficitaria della ricognizione di quanto era stato fino ad allora costruito e di quanto ancora rimanesse da realizzare con le concessioni nella nuova-167 e negli altri piani di attuazione per la realizzazione di residenze. La previsione di tale fabbisogno fu cancellata, impegnando i progettisti ad effettuare una ricognizione del costruito e della capacità edificatoria futura basata su dati concreti, tenendo conto che la popolazione barlettana è in forte decremento e quindi la previsione di crescita della popolazione di oltre 20.000 abitanti era assolutamente sbagliata;
  • fu sancita la previsione per il PUG di consumo zero di ulteriore territorio, escludendo ogni ipotesi di espansione dell’attuale territorio urbano;
  • il parco urbano sulla fascia costiera, da levante a ponente, originariamente previsto, era scomparso dalla proposta di DPP: con l’emendamento approvato dal consiglio comunale il parco urbano fu rimesso al suo posto, diventando elemento sostanziale da inserire nel PUG;
  • un altro emendamento riguardò la necessità di creare maggiore qualità urbana ponendosi il problema di creare servizi, verde, centri sociali, luoghi per la socialità, garantendo i 18 mq per abitante così come previsto dalla normativa nazionale (attualmente rispetto ai 9 mq per abitante di verde la città di Barletta ha un bilancio di circa 2 mq per abitante);
  • all’interno del Contesto Urbano Storico previsto dal DPP non si teneva conto della tutela dei fabbricati ottocenteschi: con un emendamento approvato dal consiglio comunale rientrarono nel Contesto Urbano Storico gli isolati al cui interno erano presenti edifici risalenti all’’800, tutelando così importanti testimonianze dell’evoluzione urbana e della storia della nostra città;
  • emerse, inoltre, l’esigenza di ampliare il cimitero, che ormai ha esaurito la sua capacità ricettiva, e con un emendamento il consiglio comunale approvò il suo ampliamento.
Nei giorni 8, 9, 10 maggio u.s., a distanza di 5 anni, presso il Future Center, si sono tenuti incontri di presentazione della proposta di PUG confezionata dal progettista, su indicazioni politiche dell’attuale amministrazione di destra. Ho seguito tutti gli incontri e durante l’ultimo ho chiesto la parola per fare una semplice domanda:
DI TUTTO CIO’ CHE NEL DPP ERA ED E’ TUTTORA PREVISTO, COSA E’ RIMASTO NELLA PROPOSTA DI PUG PRESENTATA? Mi è stato di fatto impedito di esprimere pienamente il mio pensiero da colui che da “facilitatore” ha di fatto svolto il ruolo di “censore”, in un incontro dal titolo “Progetto di partecipazione attiva per il PUG” (!).
Cosa prevede la proposta di PUG presentata?
  • Ampliamento del contesto urbano di ulteriori 60 ettari fra la 167 e la S.S. 16bis;
  • Inglobamento di nuove aree industriali fra via Trani e la S.S. 16bis;
  • Sul costone di ponente, accanto al cimitero e al depuratore, un’ampia zona dedicata ad alberghi e strutture ricettive (nessun ampliamento del cimitero, quindi, ma creazione di un nuovo cimitero in zona non individuata);
  • Una vasta area intorno all’ospedale tipizzata a insediamento di case di cura, lungodegenza,
strutture socio-sanitarie;
  • Ipotesi di previsione di una cittadella dello sport in aree da individuare al di là della S.S. 16bis (quindi il contesto urbano andrà ben oltre la superstrada).
Quindi, una previsione di ulteriore consumo di suolo che forse supera anche i 150 ettari. Altro che consumo di suolo zero, priorità improcrastinabile per mitigare i cambiamenti climatici!
  • Del parco urbano sulla fascia costiera nemmeno l’ombra: il progettista ha dichiarato che si è “costretti” a prevedere la fascia di rispetto dei 300 m sulla costa (legge Galasso) ma che si potrebbero insediare strutture amovibili, che “la fascia di rispetto dei 300 m è esagerata”, che “nei 300 m non significa non poter assolutamente costruire edifici”; in sintesi anche quelle aree potranno subire trasformazioni, sottraendo anche quei contesti paesaggistici a tutela, dandogli una vocazione turistico-ricettiva;
  • Nessuna ipotesi di chiusura delle attività inquinanti ubicate su via Trani (presenza di un inceneritore in pieno contesto urbano);
  • Trasformazione della zona industriale di via Trani in zona per insediamenti turistico-ricettivi;
  • Sugli indici di fabbricabilità, che per legge per le nuove costruzioni non dovrebbero superare i 6 mc/mq, il progettista ha affermato che sarebbe penalizzante e che quindi si dovrà tenere conto degli indici di fabbricabilità che scaturiscono dal contesto già costruito (il vecchio PRG prevedeva fino a 18 mc/mq).
Nella proposta di PUG non vi è alcuna ipotesi di recupero dell’esistente, di adeguamento degli edifici qualitativamente scadenti, di riqualificazione e rigenerazione urbana dei quartieri degradati. Una proposta di PUG avanzata dall’attuale amministrazione di destra vecchia e obsoleta nell’impostazione, che non risolve i problemi di vivibilità urbana e di miglioramento della qualità della vita, che si limita ad adottare vecchi criteri di zonizzazione nella logica espansionistica e della rendita fondiaria. Non affronta il fabbisogno di servizi e di standard urbanistici, che anzi l’attuale amministrazione di destra al governo della Città monetizza, privando i cittadini dei pochi edifici a standard esistenti sul territorio.

L’unica vocazione prevista per la città di Barletta è quella turistica. Nessuna parola spesa per le attività industriali, per le attività artigianali, per il comparto agro-alimentare. Nessuna attenzione per la qualità dell’ambiente e per la salute pubblica, nonostante le indagini sulle matrici di acqua e terra ci consegnino un quadro molto preoccupante di allarme sanitario, con vaste aree da bonificare.

Eppure una lezione avremmo dovuto impararla dalla pandemia: l’attività turistica è quella più volubile, più sensibile alle emergenze sanitarie. I virologi prevedono per il futuro il verificarsi di altre pandemie, affermando che siamo solo all’inizio; affidarsi quindi solo all’attività turistica significa non avere visione programmatica e strategica.

La proposta di PUG presentata dall’amministrazione comunale di destra è lo specchio di un approccio alla cosa pubblica basato sulla rapina dei diritti dei cittadini a vivere in un contesto sano e vivibile, e sul soddisfacimento di meri interessi particolari.
Al Sindaco di Barletta va doverosamente rivolta una pubblica domanda: la proposta di PUG presentata è conforme al DPP approvato dal Consiglio Comunale? La città merita una risposta!

Maria Campese, segreteria nazionale Sinistra italiana
 


Comunicato stampa



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